lunedì 26 maggio 2014

Meno male che Matteo c'è...



sono finite anche queste elezioni europee.
il quadro dal mio punto di vista è devastante, sconsolante.
ancora una volta gli italiani hanno scelto l'astensione/conservazione.

votare Renzi e PD non è una mossa azzardata, non è una mossa che indica una voglia di scommettere sul futuro, anche se qualcuno vuol far sembrare così.
Renzi ha soltanto comprato il voto, 80 euro per ciascun italiano con reddito medio.
ma i disoccupati?
i precari?
pensionati?
inoccupati?

partite IVA?

Categorie non pervenute così come non è pervenuto, per la stragrande maggioranza, il loro voto.
Ancora una volta l'Italia si dimostra berlusconiana come non mai.
anzi, peggio, Renziana
ma cambia poco...
Ragiona solo nel proprio interesse, guardando ognuno al proprio orticello.
80 euro in tasca? buona lì e la crisi sparisce di colpo, come se fosse finita, mentre invece continua, per molti, troppi, e prima o poi scoppieranno.

"ma chi se ne frega, oggi ho più soldi e me ne fotto del resto".

Travaglio l'ha capito subito, fin dalle prime stime delle votazioni.
Travaglio ha un fiuto per certe cose, e sa riconoscere Berlusconi ovunque si nasconda...

Il berlusconi, dal canto suo, condannato, prende da solo il 17%, e questo dimostra quanto faccia schifo l'elettorato, quanto l'italiano medio sia così cieco, sordo, ignorante di ciò che gli succede attorno.

i Francesi, gli Inglesi, loro hanno compreso molto più di noi come vanno le cose.
a questo punto confido in loro.

bene bravo Renzi.
che gli italiani non abbiano a pentirsene.



giovedì 15 maggio 2014

...anche grazie alla Rai




Qualche giorno fa avevo segnalato un caso di malasanità a Palermo con un post.

L'ASL di Palermo aveva prospettato al signor Sergio Monaco, malato di PSP e alla sua famiglia, ben 6 mesi di attesa per avere l'assistenza sanitaria cui aveva diritto, una cosa inconcepibile vista la gravità della malattia, ormai in fase terminale.

Come mio solito, ad ogni post in genere faccio partire una mailing list verso diversi miei contatti, tra giornalisti, blogger, media e tv, giusto per diffondere e far diffondere.

La più pronta nel rispondere "presente" al mio appello è come sempre Rai 1, nello specifico la redazione di uno dei programmi di attualità ( non faccio nomi dei redattori per privacy e non dico il programma...) più seguiti della nostra tivù pubblica, la stessa che fece rimbalzare anni fa la mia storia e in seguito altre mie segnalazioni riguardanti altri casi.
Dopo un paio di telefonate, la Rai, per dirla in breve, si rende disponibilissima per venire a fare un servizio in diretta sulla storia dei Monaco.


Questa volta però non è necessario esporre il "caso" sui teleschermi di milioni di telespettatori, sia per il (più) che lecito desiderio alla privacy (almeno in tv) dei Signori Monaco, sia per l'intervento "a gamba tesa" del sottoscritto presso gli uffici ASL.

Cosa è successo?

Semplicemente che la moglie di Sergio, Irene, messa alle strette dall'Asl richiede il mio intervento personale e, dato che in genere ho un'ottima parlantina alla quale all'occorrenza si aggiunge una totale assenza di pelo sullo stomaco, vado con lei all'ASL stessa, assieme anche all'agguerrita cognata, Lucia.
Dopo un paio di ore di attesa, una successiva mezz'ora di acceso dialogo tra noi e gli svogliati impiegati dell'ufficio palermitano, sfodero la minaccia (provata da schermata di Ipad con tanto di mail e blog aperti per l'occorrenza ) di mettere alla luce il caso sui media.

A questo punto, magicamente, dopo un paio di telefonate tra burocrati ed impiegatucoli, i 6 mesi di attesa diventano 6 ore.
Caso risolto quindi, almeno fino al 12 giugno, giorno in cui l'assistenza a domicilio per lo sfortunato Signor Sergio dovrà essere rinnovata per un altro periodo, magari stavolta, speriamo un po' più lungo.

Un altro punto a favore del Superdisoccupato e un rinnovato grazie alla Rai per la disponibilità mostrata.

In fede

Il Superdisoccupato



lunedì 12 maggio 2014

la Mafia della porta accanto...



Oggi mi è capitato di assistere ad una scena abbastanza squallida.

Ero andato a comprare il pane, come faccio ogni due giorni almeno, anche per staccare un po' la spina e prendere una boccata d' aria fuori casa.
3 "bocconcini" striminziti, costo 70 centesimi, pago, saluto, esco dal panificio.

2 metri oltre l'ingresso del negozio vedo una donna, sui 30 anni, che attende seduta su un motorino acceso che il figlio (di 6 anni) esca dalla tabaccheria di fianco con il pacchetto di sigarette ( forse aveva il culo pesante, evidentemente, ignorando, sia lei che il tabaccaio, che ai minori non si possono vendere articoli per fumatori, vabbè... ).
Spiego meglio i dettagli della scena:
Lei ha il motorino posizionato esattamente in modo da occludere totalmente l'ingresso in una piccola traversa della strada principale.
Quindi cosa succede?
Succede che un'automobile esce dalla traversa e un'altra si ferma a metà carreggiata per entrarvi.
La donna, ovviamente blocca il passaggio, non solo alle due auto, ma anche di tutto il traffico dietro ad esse.

Certo, basterebbe un colpo di clacson per farle capire di spostarsi, perchè non è il caso di restare lì.
Forse, in un'altra città la donna non avrebbe nemmeno sostato a quel modo...

Se solo non fossimo a Palermo però, in via Patti, per la precisione ( ma anche in altra zona della città sarebbe lo stesso), zona adiacente allo ZEN.
Infatti dalle due auto si "clacsona" abbondantemente, ma la donna nulla.
Fa finta di niente.
Scende uno dei conducenti di una delle auto e le sbraita di levarsi di torno.
Non l'avesse mai fatto.
La donna si slaccia il casco e inveendo contro l'uomo comincia a colpirlo in una maniera che definire selvaggia è un eufemismo.
Volano parolacce, insulti, bestemmie e io percepisco anche un violento "ma perchè non poteva aspettare 5 minuti?"
Rabbrividisco.
E rabbrividisco anche dopo, perchè alla donna si unisce un presunto parente (evidentemente della zona) e poi altri due.
In pochi attimi mi trovo davanti una mezza dozzina di persone di sesso assortito che si menano all'impazzata.
Per fortuna intervengono i proprietari dei negozi e gli animi si placano, anche se gli insulti continuano a volare ancora per un quarto d'ora.

Torno a casa intristito e nel frattempo rifletto.
Ma la mafia cos'è?
E' solo un fatto di sangue? un'estorsione al commerciante? una minaccia al testimone? una bomba in autostrada?
Non solo.
E' qualcosa più a monte...
La mafia è un atteggiamento che poi degenera.

Mia nonna diceva sempre che la parola "mafioso" in siciliano prima significava "coraggioso", ma con un accezione un po' più aggressiva, per così dire.
Quindi se eri mafioso la gente ti rispettava.

Quindi come definire l'atteggiamento strafottente di una persona che, infischiandosene delle regole del vivere civile, occupa una strada per farsi gli affari suoi a discapito degli altri?
Come definire l'aggressione verbale e poi fisica tra contendenti in una vicenda così squallida?
Come definire, se non mafioso, l'atteggiamento spavaldo e tirannico che chiunque può assumere quando si pretende di prevaricare gli altri limitandone la libertà nella vita quotidiana?
Mi riferisco a tante cose, tanti piccoli gesti...
Come ad esempio il non fermarsi ad uno stop pretendendo che siano gli altri a doversi fermare, o sorpassare dalla corsia di emergenza in autostrada o in quella degli autobus in piena città...
Oppure dire ad uno sconosciuto "chi minchia ci talìi ("cosa pene guardi "?- trad) o lasciare l'auto in seconda fila ( anche terza e quarta in certe strade)...

Rifletto concludendo che facciamo presto a criticare ed attaccare i politici, certo, ma noi, nel nostro piccolo, non siamo tutti in fondo un po' mafiosi?

E' per questo che purtroppo sono pessimista, perchè oggi sono convinto che la mafia non morirà mai.
Un giorno troverò il coraggio di dirlo davanti la tomba di Peppino Impastato, lui che definiva la mafia una "montagna di merda"...
Dovrò dirgli che purtroppo è morto inutilmente, perchè la testa delle persone non si cambia.
Oppure no?

Per la cronaca, la rissa è cessata da sola, contrariamente a quanto di solito accade in Via Patti, non è stato necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine.
Fino alla prossima volta....

in fede
Il Superdisoccupato

domenica 11 maggio 2014

i primi passi del Superdisoccupato: l'inchiesta sulle agenzie interinali



Correva l'anno 2011.
Molto prima che lo spread balzasse agli onori della cronaca io mi adoperavo con La Repubblica per portare avanti questa inchiesta..
"Regnava" ancora Berlusconi (non regna ancora adesso, nonostante tutto?) e io, reduce da 3 anni nel Trevigiano abitavo da pochi mesi nel Monzese.

L'idea di questa iniziativa venne a me e Massimo Razzi durante una chiaccherata in un bar di Roma.

Ero stato chiamato come ospite di una trasmissione di RadioArticolo 1 e ne approfittai per incontrarlo e fare quattro chiacchere.
Lui, da esperto giornalista seppe dirigere l'orchestra al meglio.
Non vi fu nessuna strumentalizzazione, nessuna forzatura, contrariamente a quanto dissero certe voci subito pronte a demolire l'inchiesta.

Per me fu una buona occasione lavorativa, ma soprattutto ebbi a possibilità di entrare in contatto con il famigerato mondo dell'informazione (che scoprii anche in seguito con la RAI pieno di figure professionali precarie ) e successivamente con centinaia di persone che, come me, subivano da anni lo stesso destino di "sospensione" dal mondo del lavoro, persone spesso e volentieri di ottima cultura e preparazione e, a dispetto del loro status di disoccupati, piene di voglia di fare e spirito di iniziativa.

In questa inchiesta misi "la faccia" come si usa dire...

di certo guadagnai tanti, buoni amici.

venerdì 9 maggio 2014

Sanità pubblica a Palermo (e non solo)



Palermo.
La signora Lucia (68 anni) ha un fratello, Sergio (72), ammalato da 5 anni di Psp, cioè  
Paralisi Sopranucleare Progressiva, una malattia del gruppo Parkinson Plus, ma ben più rara, che colpisce 3 persone su 100.000.
Una malattia degenerativa, che non dà scampo.
Con le cure e l'assistenza adeguata permette un decorso dai 5 ai 10 anni, dopo i quali sopraggiunge la morte.
La qualità della vita dei malati di PSP è pessima.
La paralisi è progressiva e non risparmia nessun organo.
Nessuno.
Provate ad immaginare cosa possa significare perdere la facoltà di parlare, camminare, aprire gli occhi, inghiottire...

La signora Lucia, amorevolmente, assiste il fratello in tutto e per tutto assieme alla cognata Irene.
Ma arriva il momento in cui l'assistenza di Sergio prevede l'intervento dell'ASL.
La Psp tocca le funzioni vitali e per alimentarlo serve persino un sondino naso-gastrico, serve un letto con materasso anti-decubito, cateteri, controlli continui al cuore e mille altre cose senza le quali la vita del povero settantaduenne sarebbe in pericolo.
anche una continua fisioterapia, giornaliera, per la precisione.
Le spese così diventano insostenibili, persino per una famiglia media, una di quelle famiglie, che ai tempi della Lira, potevano essere considerate benestanti e che l'Euro e la sua crisi hanno ridotto ai limiti della soglia di povertà.
Lucia comincia la spola tra tutti gli uffici dell'Asl preposti alla richiesta di assistenza.
Quando non è la maleducazione degli impiegati e il loro continuo atteggiamento di "fastidio" la risposta che viene data alla donna è che presentate le domande e sbrigate tutte le lungaggini burocratiche, i tempi di attesa per avere ciò che spetta sono di 2-6 mesi circa.
Nel mentre i malcapitati devono sostenere a proprie spese tutto.

Anche questa vicenda, che si commenta da sola, fa sorgere una sola considerazione:
non è forse meglio augurarsi una morte veloce piuttosto che una malattia lunga e costellata di frustrazioni e delusioni per colpa di una sanità che è indifferente e lenta (ove funzioni)?

in fede
Bruno, il Superdisoccupato