venerdì 29 luglio 2011
lettera ad Umberto Bossi
Io e Marco Sambruna abbiamo fatto partire una mail collettiva per informare chi di dovere che OGGI proveremo a consegnare ad Umberto Bossi, in visita qui a Concorezzo, una lettera ufficiale per sensibilizzare sul tema della disoccupazione.
Ogni commento al riguardo mi pare superfluo, per le lamentele, andate pure a rivolgerle a tutti gli altri politici che non ci hanno dato retta, di ogni parte politica....
"Spett.le Onorevole Bossi,
Le scriviamo consapevoli che la nostra voce è una delle tante che tentano di farsi udire nel marasma del rumore sociale: eppure vogliamo provare ugualmente.
Ciò che le chiediamo è molto semplice: desideriamo poter parlare con Lei per rappresentarle, per come realmente è, una situazione a tutt’oggi pressochè sconosciuta, spesso sottovalutata e oggetto di numerosi pregiudizi.
Stiamo parlando del dramma di circa 1.500.000 di Italiani rimasti senza lavoro dopo i 40 anni, che veramente non sanno più a che santo votarsi.
Persone vere, non scarti.
Non numeri di statistiche, non voti da comprare con promesse mai mantenute.
Persone.
Ci siamo rivolti a molti interlocutori istituzionali a tutti i livelli, politici schierati a destra (l’ultimo due giorni fa ) e a sinistra, organizzazioni sindacali di ogni sigla, ma sempre abbiamo avuto la sensazione ( leggasi certezza ) di scontrarci contro un muro di gomma.
Chi le scrive sono due disoccupati (due dei tanti) che vorrebbero parlare con Lei di questo grave problema collettivo e che le vogliono chiedere sul piano individuale e politico una presa di posizione ufficiale.
Siamo due disoccupati, è vero, ma abbiamo tuttavia il pessimo difetto di non riuscire a rassegnarci all’infelicità nonostante le ormai innumerevoli porte che ci sono state sbattute in faccia.
Non siamo vittime, perchè non vogliamo esserlo.
E non è solo una nostra caratteristica peculiare...
La voglia di rialzarsi appartiene indistintamente a tutti coloro che in questo momento vivono questa situazione di non-vita.
Alcuni son delusi, è vero, e altri hanno rinunciato a lottare, ma il motivo è solo uno: siamo stati lasciati a noi stessi.
Praticamente abbiamo cessato di cercare lavoro tramite i canali consueti perchè sappiamo bene di non avere alcuna possibilità lungo questa via, e coloro che ancora restano avvinghiati ai metodi tradizionali spesso restano impaludati e stagnanti in un limbo senza fine.
La disoccupazione è un problema che investe tutti, non solo chi non ha lavoro.
Perchè non possiamo contribuire alla crescita economica del paese, sia come "produttori" di benessere che come "consumatori"...
Nonostante ciò continuiamo a pagare le tasse come gli altri, in qualsiasi forma si presentino, anche se con notevoli difficoltà, visto che quasi tutti noi viviamo con non più di 200 euro al mese quando va bene...
tra l'altro, solo il 30% di noi godono di sostegni economici alla disoccupazione.
La nostra unica speranza è riuscire in progetti che ci riguardano, iniziative personali, creatività che si materializza in idee che intendiamo sviluppare, sulle quali vogliamo confrontarci anche con Lei ed il suo partito, senza dare per scontato che ideologicamente il problema del lavoro sia appannaggio solo di certa parte politica.
Onorevole Bossi, qui si rischia grosso, specialmente continuando a percorrere questa strada di continui conflitti istituzionali e indifferenza...
Innanzitutto perchè ormai è opinione comune che si debba tornare, come unica possibilità di un economia sostenibile da tutti, allo scambio di competenze in cerchie ristrette, ignorando il sistema economico globale ( per noi non è affatto un male, per qualcun altro si )...
Inoltre, perchè quando un elettore del Nord è disoccupato ( o ha i figli disoccupati, o peggio, ha perso l'attività commerciale creata in una vita intera ) alla stessa stregua di uno del Sud, tutto appare a rovescio, manca la terra sotto i piedi, ed il consenso inevitabilmente cala, e con esso la fiducia nello Stato.
Dialoghiamo, stringiamoci attorno ad un tavolo con la voglia di risolvere il problema, o almeno iniziare a muovere i primi passi.
Mettiamo tutti da parte critiche, posizioni politiche e incontriamoci da persone che collaborano per il bene comune, aldilà delle definizioni, aldilà delle incomprensioni o delle dichiarazioni infelici...
Non chiediamo soldi, ma opportunità.
Non chiediamo altro che un intervento concreto per trasformare sogni e speranze in realtà, in futuro, per noi e i nostri figli.
Visibilità per ampliare e rendere operativo un discorso che permetta a tutti i disoccupati, sia giovani che over 40 di uscire dall'ombra dell'indifferenza.
E’questo al momento l'unico lavoro che ci siamo assegnati: parlare, ahinoi, di un problema che conosciamo molto bene per averne sperimentato sulla nostra pelle tutte le conseguenze e le difficoltà del caso.
se è vero che la politica è a servizio dei cittadini e non il contrario, ci serve una mano senza la quale tutto inevitabilmente diventerà più difficile.
Per tutti.
Abbiamo bisogno di interlocutori veri e motivati del mondo politico, ancora troppo distante.
Le chiediamo quindi la possibilità di un incontro con Lei o con altro incaricato di Sua fiducia.
Grazie della sua attenzione.
Bruno, il Superdisoccupato & Marco Sambruna
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giovedì 28 luglio 2011
mercoledì 27 luglio 2011
lunedì 25 luglio 2011
un nuovo corso per Bruno e i Superdisoccupati...
Ufficialmente la conferma c'è.
Ora posso anche dirlo...
Ho trovato lavoro.
Sissignori.
Bruno non è più un disoccupato.
Il caso ha voluto che trovassi lavoro nel campo che amo di più, il disegno, la pubblicità, facendo semplicemente una delle cose che come respirare mi vengono più naturali...disegnare, appunto.
Non sarò generoso nel narrare i dettagli, non mi è concesso, ma sappiate che i 3 anni di disagio e di sofferenza volgono al termine.
Giusto il tempo di arrivare al primo stipendio.
Ma la cosa più importante adesso è capire cosa resta del Superdisoccupato.
Secondo logica, se fossi il classico qualunquista italiano cavalca-crisi, dovrei dire addio a tante cose, tanto chissenefrega, non sono più un disoccupato, che gli altri se la sbrighino da sè....
Invece no.
Anzi, al contrario, poichè tutto ciò di cui ho parlato nei mesi precedenti lo sentivo e lo pensavo sul serio, adesso, scelgo di continuare a combattere, con rinnovati vigore e motivazione, con un pizzico di lucidità in più.
Sono contento.
Alla faccia di chi mi diceva che facevo la vittima, che ero negativo e che attraevo la mia condizione come una lampada con le falene.
Alla faccia di Berlusconi e del suo milione di posti di lavoro, di Brunetta e delle sue minchiate da ominicchio...
Tutte cazzate...
Anche quando non lo dicevo, continuavo a cercare, a mandare cv, book, esplorare vie alternative, e alla fine, la vita mi ha sorriso...
E' stata una stupenda combinazione di elementi, tanta fortuna, è vero, ma non ho mai perso la fiducia e ho recuperato me stesso, quello che so fare, il mio talento, la mia natura più vera, e alla fine ho vinto io.
Non ha importanza il come, ci sono arrivato e amen!
3 anni di bestemmie, di privazioni, di rinuncie, di rimpianti, iniziative, progetti...
Ho accumulato un bagaglio di esperienza non indifferente, mi sono testato in condizioni avverse, come un fuoristrada vincente alla Parigi -Dakkar, e adesso voglio fare di più per chi ancora non ha raggiunto quel traguardo che a me invece è stato concesso di varcare.
"Bruno e i Superdisoccupati" si trasforma un'altra volta, e diventa semplicemente "i Superdisoccupati"....
La prima persona del discorrere diventerà un plurale, e chi scrive dirà ancora di più, aprendo il fuoco come non mai sul sistema errato in cui viviamo, sulla politica assente ed imbelle, sul qualunquismo, sull'indifferenza e l'ignoranza che sconfina nel luogo comune.
Ripeteremo l'esperienza della "passeggiata dei Superdisoccupati", e oltre al flash mob creeremo ancora più ramificazioni della nostra rete di contatti, faremo associazioni per un aiuto concreto, sia per il vivere quotidiano che per la semplice ricerca di lavoro, ascolteremo, consiglieremo, pubblicheremo, proporremo contenuti di ogni tipo, per far uscire allo scoperto lo schifo che ci circonda ed esaltare il meglio di noi stessi, la parte migliore di questo macinato paese, noi, l'anello debole, noi, i messi da parte, noi con le ossa spolpate, noi, i conquistatori di una nuova vita degna di questo nome.
in fede
da oggi...
I superdisoccupati
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giovedì 21 luglio 2011
La storia di Tiziana
Questa volta, anzichè parlare di me e delle mie iniziative, vi parlo di una delle persone che ho avuto il piacere e l'onore di conoscere in rete.
Ecco un'altra storia vera che vi voglio presentare
direttamente dalla sua "tastiera": Tiziana.
"Mi chiamo Tiziana, ho 31 anni e vivo a Brescia.
Sono quella che i nostri cari politici (maleducati, irrispettosi e soprattutto poco consapevoli della realtà vissuta da migliaia di cittadini) chiamano “bambocciona”; alla mia età infatti vivo ancora in casa con i miei genitori, costretti a mantermi soprattutto in questo periodo: da un anno infatti sono disoccupata.
Quando rinnoverò la carta d’indentià, alla voce professione farò scrivere “precaria”, perché anche quando lavoravo, è questo che sono sempre stata, da undici anni a questa parte. Anche se sarebbe più corretto definirmi “precaria- semidisoccupata”, visto che i periodi lavorativi sono stati intervallati da lunghi periodi di disoccupazione.
Nel 1998 ho conseguito il diploma magistrale e nel 1999 l’attestato di frequenza dell’anno inegrativo, che una volta serviva a chi aveva fatto le magistrali per avere la possibilità di accedere a concorsi e facoltà a numero chiuso; appena finita la scuola ho cominciato subito a cercare lavoro; mi sarebbe piaciuto molto fare l’impiegata, ma siccome il mio obiettivo principale era uscire al più presto dalla famiglia per crearmi uan vita indipendente, ho deciso di spaziare nella mia ricerca di lavoro cercando anche in altri settori-, praticamente ho deciso di accettare qualsiasi lavoro, purchè serio, convinta prima di tutto del fatto che finchè non si prova un lavoro non si può dire se ci piace o no con certezza, poi del fatto che la mia adattabilità non solo mi avrebbe insegnato molto (lavorativamente parlando) , ma anche del fatto che la mia buona volontà prima o poi sarebbe stata riconosciuta e premiata, trovando finalmente il posto fisso che mi serviva.
Ingenua? Stupida? Credulona? Non lo so…sta di fatto che, a tutt’oggi, nulla di ciò che pensavo si è avverato.
Ho fatto la cassiera per il periodo natalizio, ho lavorato in un MacDonald’s, ho fatto le pulizie, ho lavorato due anni come assistente ad personam in una scuola elementare (tramite cooperativa), ho fatto la baby sitter, e per otto anni ho lavorato come precaria presso il Comune di Brescia (la mia città) come maestra d’asilo. Supplente giornaliera..sapete cosa significa?
Significa che tutto dipende dalla chiamata che potrebbe arrivarti al mattino; non sai mai se arriverà, questa chiamata, e quindi vai a dormire la sera senza sapere se il giorno dopo lavorerai, con chi, dove, per quanto tempo; perché la supplenza può essere di un giorno, di una settimana, di tre giorni….
A volte capita che per cinque giorni di fila cambi cinque scuole diverse. Immaginate voi di vivere così per otto anni? Io l’ho fatto…ma forse di questo potrei parlarne un’altra volta, se Bruno sarà d’accordo.
Ho sempre trovato comunque, solo lavori precari, senza alcuna prospettiva per il futuro.
Faccio presente che sono anche gli unici lavori che ho trovato nel corso degli anni, cioè sono gli unici che ho avuto l’opportunità di fare, rispetto alle decine di colloqui avuti e rispetto soprattutto alle centianaia di CV mandati per qualsiasi lavoro.
Ho cercato lavoro come operaia, visto soprattutto che gli industriali di Brescia spesso piangono miseria alla Tv o sui giornali dicendo che sono costretti ad assumere stranieri perché tra gli italiani non trovano operai; ma delle fabbriche da me interpellate solo due mi hanno risposto, negativamente; e adducendo come motivazione che preferiscono assumere extracomunitari anzichè persone diplomate o laureate.
Ho cercato, e continuo a farlo, presso imprese di pulizia, ma anche lì la strada è spianata solo per gli extracomunitari. Oppure non rispondono.
Non parliamo poi di negozi e supermercati; sono capaci di tenere per mesi il cartello “cercasi personale”, senza minimamente convocarti per un colloquio, nonostante si mandino più volte il CV.
Nel corso degli anni come ho detto ho fatto vari colloqui; spesso sono stata rifutata con le motivazioni più varie e assurde: “lei ha un diploma magistrale, quindi è adatta solo a un lavoro di tipo umanistico”, “Il diploma magistrale non conta nulla sul mercato del lavoro, è inutile che lei cerchi perché tanto non lo troverà mai!”; “ E’ troppo vecchia per trovare un lavoro alla sua età, cosa sperava? Doveva svegliarsi prima!”. Non parliamo di quella volta che l’interlocutore mi ha riso in faccia dicendo che il mio era un diploma di merda (scusate la parola)….
Insomma, tutte le scuse possibili e immaginabili: in alcune agenzie per il lavoro mi hanno caldamente sconsigliato di dire che ho lavorato come maestra ; non ho seguito il consiglio e ne ho pagate le conseguenze, facendo i colloqui mi sono accorta che aver fatto la maestra è visto peggio di una malattia contagiosa e incurabile, quindi da evitare.
Quindi a 31 anni non sono libera di vivere una vita degna di questo nome, sono ancora sulle spalle degli altri (vivo un situazione familiare difficile per cui sarebbe urgente andarmene di casa) la cosa mi sta facendo soffirre tantissimo e rovinando la salute, sia fisica che psicologica: il mio medico di base mi ha detto che sono sulla strada per la depressione. Non mi stupisce in internet ho trovato vari articoli di medicina e psicologia che confermano il precariato e la disoccupazione tra le principali cause di depressione.
Scusate se mi sono dilungata, ma anche io come tutti voi, non ho mai trovato una voce che mi abbia ascoltato e aiutato. Anzi…."
Tiziana
Tiziana
mercoledì 20 luglio 2011
Pars Destruens...
Son trascorsi ben quattro giorni dalla "Passeggiata dei Superdisoccupati", e solo adesso il vostro Bruno Superdisoccupato si è deciso a scrivere qualcosa in proposito.
Il mio silenzio è stato voluto, per evitare di dare un giudizio affrettato, pregiudicato dalle sensazioni del momento...
Nel mentre, incredibile a dirsi, ho lavorato...
Sissignori, ho lavorato, lavorato davvero, facendo ciò che so fare meglio, cioè disegnare.
Pagato.
Non dico da chi, ma posso solo dire che ho collaborato con qualcuno di davvero "potente", al livello sia economico che mediatico...mondialmente!!!
Ma torniamo a bomba...
Citando Bacone, sono assolutamente certo che in Italia ci voglia una immensa, gigantesca, popolare "Pars Destruens", sia tra i disoccupati che tra la gente comune...
Molti dei miei compagni di "camminata" forse non saranno d'accordo col mio giudizio, ma secondo me il flash mob di Sabato 16 non è andato bene...
Certo, per essere stato organizzato in poco più di due settimane, posso anche concedere che si sia fatto qualcosa di positivo, ma in generale quel che ho notato da parte della gente comune è stata la più totale indifferenza, alle volte sconfinante nel riso...
Camminavamo tra la folla impegnata a fare entra ed esci dai negozi, in piena frenesia da shopping, e se anche tra essi vi fosse stato qualche disoccupato, o precario ( e son certo che ce n'erano, a decine), di certo non gli fregava nulla di mollare tutto e seguirci...
L'Italia è un paese di vere e proprie teste di legno...
Finchè si tratta di protestare attraverso un monitor di computer, son tutti gagliardi e coraggiosi, ma quando c'è da scendere in piazza, diventano tutti remissivi, accomodanti e vigliacchi come non so cosa...
Il solito Qualunquismo ...
Poi, addirittura ci sono quelli a cui non gliene frega nulla, e ti rispondono " ma và, che cagata, non c'è disoccupazione, in italia lavora chi vuole lavorare"...
Per costoro il problema maggiore è scegliere quale pizza ordinare al ristorante...
A costoro, io rilancio con il più sonoro e accorato " vaffanculo!"...
Domani è un altro giorno, vedremo quanti saremo, qua da questa parte della barricata..
Non mi stupirei di sapere che tra noi c'è qualche loro parente, o loro stessi...
In ogni caso, come avevo già detto io, anche se alla "Passeggiata" fossimo stati in due soltanto, sarebbe comunque stato un bene, perchè lo scopo non era radunare una moltitudine di gente, ma mostrarci, fare "outing" mettendoci la faccia...
Io l'ho fatto, e devo dire che comunque sia andata, ciò mi fa stare bene...
Non ho altri pesi da portare, l'anonimato men che meno...
Marco Sambruna, il mio socio nell'organizzazione del flash mob, qualche giorno prima mi suggerì una frase su uno dei cartelloni...
Una frase che al momento mi parve solo indirizzata alle agenzie interinali, ma che sabato ho dovuto rivalutare con mio sommo rammarico...
"il disoccupato crea lavoro senza averne uno..."
Veritiera al 100%...Difatti la nostra piccola manifestazione ha permesso a giornalisti e fotografi di fare il loro pezzo ( ben venga), e ai poliziotti impegnati nel servizio di Ordine Pubblico di farsi ben 4 ore di straordinario (suppongo, ma non credo di sbagliarmi...in ogni caso, - ringrazio e saluto i funzionari e gli agenti della Questura di Milano che ho avuto modo di conoscere...- ).
Pars Destruens...
Demoliamo i luoghi comuni e le frasi di circostanza...
Non si può e non si deve nascondere o sminuire un problema come la disoccupazione, bisogna prenderne atto e fare TUTTI un esame di coscienza, da nord a sud della penisola...
Ecco perchè ci stiamo preparando per "esportare" il flash mob oltre i confini del milanese, in quel di Roma, in Veneto, in Piemonte, a Napoli, a Palermo, ovunque ci siano disoccupati in cerca di un'occasione per gridare a tutti "noi ci siamo, non potete ignorarci"...
La disoccupazione è democrazia pura, colpisce tutti, senza discriminazione...
Non finirò mai di ribadirlo!
E inoltre...
Basta definizioni, basta con disoccupazione giovanile, over 40, over 50, precariato della scuola o di altra categoria...
Siamo tutti figli dell'assenza di opportunità, rendiamocene conto....
Se solo fossimo pronti per la Pars Costruens...
Allora sì che ci sarebbe da divertirsi...
in fede
Bruno, il Superdisoccupato
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lunedì 11 luglio 2011
La Passeggiata dei Super-Disoccupati: iniziamo a mobilitarci !!
Ci siamo!!
Sabato si avvicina velocemente!!!
Cosa succederà?
Semplice, una pacifica, costruttiva camminata dei disoccupati a me più vicini (oltre a chiunque voglia aggregarsi), tutti insieme, con lo scopo di parlare con la gente comune, per far capire a tutti che la disoccupazione non è un problema isolato di pochi, ma un' ondata di malessere che investe tutti gli strati sociali.
la Passeggiata vede la collaborazione di Marco Sambruna, membro dell'associazione ATDAL over40 ( Associazione Nazionale per la Tutela dei Diritti dei Lavoratori over 40 ) dei quali invito tutti a visionare il bellissimo video "non siamo scarti" -video lettera al Ministro Tremonti.
quello che faremo è anche una sorta di "outing" di gruppo, che va contro la comune tendenza a nascondersi, a celare il problema della disoccupazione per vergogna, per orgoglio malposto...
Il messaggio è limpido: il disoccupato, non avevdo risorse economiche non può contribuire al mercato e all'economia di base del paese.
Tutti sono coinvolti, tutti dobbiamo collaborare per sconfiggere una piaga che dall'alto, la politica, non sa e non vuole risolvere...
Per questo ed altri cento motivi, così come la politica "esclude" noi dalla vita sociale e dai ragionamenti parlamentari, Noi escluderemo Loro dall'interazione con la popolazione...
La parola "politica" sabato sarà bandita...
Licenziati in tronco!
Perchè alla fin fine, essere senza lavoro è una sgradita condizione di vita che prescinde dalle idee politiche del singolo...
La disoccupazione è democratica, colpisce tutti, senza distinzione di sesso, età, colore politico o della pelle, orientamento sessuale o provenienza sociale...
Attualmente, credo sia più probabile trovare una cura per il cancro che una soluzione a tutto ciò...
Noi non abbiamo risposte, non abbiamo soluzioni, ma solo idee, che partono dall'aver sperimentato sulla nostra pelle tutte le problematiche del caso...
Andremo in mezzo alla gente, per strada, per confrontarci, per ricevere consigli, e perchè no, anche proposte di lavoro se dovesse essere il caso...
Cambio argomento, ma resto in tema...
Ieri sera, sono andato a Milano, in zona Niguarda per assistere alla proiezione del "corto" -Disoccupato in affitto-, di Pietro Mereu (che ho avuto il piacere e l'onore di conoscere) e Luca Merloni.
La circostanza, oltre a darmi la possibilità di conoscere anche tante altre persone accomunate dal mio stesso problema, mi ha dato parecchi spunti di riflessione...
Pietro si è recato in ben 9 città italiane, da nord a sud, con cartelloni a tracolla in stile "Uomo sandwich" con su scritto "disoccupato in affitto", per l'appunto.
Chiunque penserebbe " chissà quanti lavori gli han proposto...", vero?
Invece no.
Solo una serata, probabilmente a nero, in un locale notturno a LECCE, come aiuto barman...
Ma come?
Niente lavoro al nord italia?
Si, esatto, niente da fare al nord, nemmeno una proposta...
Un dato triste e sconfortante da sbattere in faccia a tutti coloro che sbandierano il contrario...
E non solo...
Una chicca: gli unici ad offrirgli un thè freddo son stati i gestori di un bar di GENOVA...
quando di dice che i genovesi son tirchi...
Bene, chiusa parentesi.
NOI sabato andiamo a manifestare...chi ci ama ci segua...
in fede
Bruno, il Superdisoccupato
L'evento:
Sabato 16 Luglio 2011
raduno a Piazzale Loreto, uscita metropolitana M1/M2, angolo via Andrea Doria dalle ore 15:30, partenza da Corso Buenos Aires ore 16:30.
ci si ferma per un'ora al Duomo, poi conclusione e saluto a Piazza San Babila...
IMPORTANTISSIMO!!!
ANCHE SE NON PARTECIPATE POICHE' LONTANI O NON INTERESSATI, PER FAVORE CONDIVIDETE SULLE VOSTRE BACHECHE di Facebook, su Twitter, sui Blog....
SAREBBE UN GESTO DI SOLIDARIETA' MOLTO GRADITO!!!!
sabato 9 luglio 2011
Ma che bella l'Italietta e la politica da bar !!!
Da quando abito qui a Concorezzo, in questa cascina rimessa a nuovo chissà quanti anni fa e lasciata a sè stessa, ho notato che attorno a me abitano persone, per lo più anziane, per lo più sole, che non hanno a disposizione più di 500 euro al mese...
Le loro storie sono le più disparate, ma una cosa in comune, a parte la vecchiaia e la solitudine, ce l'hanno...la povertà.
Vorrei anche aggiungere la rassegnazione, ma non ho la presunzione di sapere con certezza cosa alberga nel loro cuore...
Intanto, mentre queste persone, come tante altre (ormai a milioni), versano in queste terribili condizioni, c'è un grosso numero di italiani che non fanno altro che ridersela del governo, degli scoop a microfono aperto di questo o quel politico, che si indigna ipocritamente condividendo notizie da blog o da agenzie di stampa su Berlusconi o Brunetta, ma restando con il culo sulle proprie sedie, al caldo, in attesa dello stipendio o del venerdì sera da passare con gli amici.
Tanto che importa, sono gli altri a protestare...Capisco che qualunquismo e menefreghismo sono lo sport nazionale dai tempi di Romolo e Remo, ma così non va assolutamente.
Si sà siamo tutti un popolo di allenatori, ora anche di politici...
Come direbbe Andrea Pazienza: "facete zghifo facete !".
Lasciamo perdere và, e parliamo di cose serie...
In quel di Palermo, Francesco Carbone (se volete sapere di più su di lui e la sua battaglia andate qui ) si scontra non solo con l'indifferenza delle autorità, che sembrano continuare a considerarlo come un ectoplasma, ma anche con il menefreghismo degli stessi palermitani, che secondo me dovrebbero essere un po' più incazzati di tanti altri, per come vanno le cose...Un mio appello personale: Non fate i coglioni e andate a protestare con lui, altrimenti vi meritate tutta la mafia e il malgoverno che avete...
Sto scrivendo un libro, principalmente, anzi due, perchè alla fin fine son d'accordo con Michael Moore...
Lui dice che quando uno è disoccupato deve scrivere un libro...
Ok...si può fare...
Continuo a vendere le magliette disegnate da me, e la cosa più divertente in tutto ciò è che coloro che ancora non l'hanno comprata sono i soliti ferventi fedeli cattolici baciapile che si battono il petto ogni domenica in chiesa, e magari devolgono l'8x1000 alla Chiesa Cattolica, quindi alla stessa Caritas che mi ha mandato bellamente a fare in culo perchè non avevo la residenza e non avevo diritto all'assistenza...
e non solo...poi ci sono quelli che ti dicono " ma io sono tuo amico!!!"...
Poi nei messaggi di stato, tra un gattino e l'altro, leggi che fanno viaggi attorno al mondo, e al ritorno cantano miseria e bestemmiano al governo...
Seconda cosa, sto attendendo un'entrata monetaria sufficiente per poter pagare una bolletta del gas arretrata (scaduta da quasi un mese), introito proveniente da alcuni "servizi" fatti, ma Dio vede e provvede, per cui attendo, come sempre....
Nel mentre sto cercando di allargare la cerchia delle mie amicizie e dei contatti, che è cosa buona e giusta, soprattutto in vista della "passeggiata" per milano che ho organizzato per il prossimo fine settimana.
Saremo poco meno di una decina di disoccupati incazzati come iene ma educati e rispettosi come chierichetti.
Sfileremo da Piazzale Loreto fino al Duomo, per poi chiudere in Piazza San Babila, con cartelloni a tracolla in stile "uomo sandwich", distribuendo volantini e parlando con la gente...
La manifestazione è prevista per sabato 16 Luglio, nel primissimo pomeriggio, a meno che la Questura di Milano non abbia a che ridire...
Lo scopo è sensibilizzare e far capire che, come dico sempre, il problema di pochi, coinvolge tutti...
speriamo bene...
Inoltre, domani sera, sarò a Milano, zona Niguarda per assistere alla proiezione del corto "Disoccupato in affitto" di Pietro Mereu...
Ottima occasione per conoscere un po' di persone e imparare qualcosa di nuovo ascoltando le esperienze di altri disoccupati come me....
Per chi fosse interessato a partecipare, qui il link alla manifestazione.
Una bellissima idea mi giunge da una nuova amica, Monica...
Lei mi ha dato la possibilità di comprendere quanto i soldi non abbiano valore, quindi l'unica alternativa è creare una comunità motivata di gente che usa come valore reale le proprie conoscenze e abilità, scambiandole con altre...Utopia, chissà, eppure al momento mi sembra una delle poche ottime, sensate, vie d'uscita per crescere e lasciarsi dietro lo sporco mondo di ieri, che tante lacrime e sangue ha sparso per seguire una logica capitalista che non ha più senso e che in tanti però continuano ad inseguire...
Passo e chiudo...
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Bruno, il Superdisoccupato
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lunedì 4 luglio 2011
venerdì 1 luglio 2011
per Loro è un fantasma...per me, Francesco Carbone!
Nella mia vita mi sono spesso imbattuto in persone che più di altre riescono a stravolgere gli eventi, dicendo, agendo, compiendo, azioni talvolta eccezionali...
Persone alle quali è impossibile non riconoscere un alto livello morale ed intellettuale.
Persone che però pagano, spesso, un prezzo molto alto.
Non necessariamente con la vita, o meglio, sì, con la vita, ma non nel senso che di solito intendiamo...
Si può morire in tanti modi...
Umiliati, calpestati, offesi, nella dignità, come esseri umani, innanzitutto, come cittadini e persone oneste in secondo luogo...
Francesco Carbone è un mio concittadino.
Uno di quelli le cui azioni ti fanno sentire nuovamente fiero di essere appartenente ad una data città, o nazione.
Francesco è Palermitano ( di Villafrati ), ma non solo, anche un grande italiano...
Partendo da una vicenda legata alle irregolarità da lui stesso riscontrate nel suo posto di lavoro ( presso una ditta all'interno delle Poste Italiane ), l'odissea di Francesco dura ormai da anni, ma senza la solidarietà e l'aiuto di cui tutti possiamo essere capaci, rischia realmente di non vedere epilogo.
Francesco è "il Denunciatore", colui che a forza di carte bollate in questura, sta querelando tantissime cariche pubbliche, dal comando di Guardia di Finanza cittadino fino allo strapagato parlamentare...
Per la casta egli è come fosse una sorta di fantasma, uno da ignorare, da svilire fino all'ultimo, in modo da far evaporare la sua vicenda come neve al sole.
Non entro nei dettagli, ormai la sua storia è praticamente di dominio pubblico ( se volete sapere di cosa si tratta poichè avete trascorso tutti gli scorsi anni a guardare Grande Fratello e partite di calcio andate qui ), ma una considerazione in merito voglio farla, perchè ha tanti punti che destano il mio interesse e alimentano sempre più la mia volontà di battagliare contro il sistema.
Francesco è vittima dell'indifferenza di chi ci dirige, adesso è persino disoccupato proprio a causa dell'ostracismo con cui lo hanno colpito ( l'unica azione di cui son stati capaci, in mezzo a tanto far nulla ).
Non hanno danneggiato soltanto lui, ma anche la sua famiglia.
La stessa indifferenza che ho provato sulla mia stessa pelle quando cercavo ( e cerco ancora ) le risposte ai miei perchè.
Arroganza, presunzione, supponenza, delirio di onnipotenza, incoscienza criminosa di chi ci dovrebbe governare ( qualunque sia il colore politico ), sono queste le sole "qualità" che emergono dalla storia di Francesco Carbone...
Il lato bello invece, quello scintillante, è la solidarietà di tanta gente, ma che ancora non è sufficiente....
Lui chiede siano svolti i processi, conseguenza delle sue denuncie e delle indagini ( che nessuno fa) che con tanto di prove potrebbero dargli finalmente ciò che gli è dovuto, cioè giustizia...
Semplice, chiara, lampante, meritata giustizia.
E' disposto persino a prender su di sè controdenunce per diffamazione, tutto, pur di arrivare a sedersi in un aula di tribunale faccia a faccia con i suoi nemici ( mica solo suoi )...
Allora, per far sì che ciò accada, chiedetegli l'add su Facebook, cercatelo, parlategli, ascoltatelo, diffondete a quante più persone potete il link alla sua pagina, leggete, informatevi, imparate i vostri diritti, la costituzione è stata scritta per voi, non esistono solo le leggi che vi affamano e vi costringono a strisciare come vermi nel fango...
Riprendete in mano le vostre vite, trovate il coraggio di porre fine a tutto ciò.
Non con stupide indignazioni, non solo cambiando il messaggio di stato sulla vostra bacheca ( e poi restando con il sedere incollato davanti al monitor), ma agendo da persone civili, tutte facenti parte di una vera comunità consapevole che il bene del singolo coincide con quello di tutti e lo influenza pesantemente.
"Il coraggio di denunciare"... è questo che io, nel mio piccolo, in nome suo, chiedo a tutti voi che mi leggete...
Mettiamoci in prima linea, come sta facendo lui, con lui, senza timori, senza dubbi...
Perchè domani chiunque di voi potrebbe diventare un altro "Francesco Carbone", ma non la vittima del sistema, non il fantasma, ma l'UOMO Francesco Carbone, il cui nome diventerebbe aggettivo di coraggio ed onestà.
Un solo corpo, essere uniti, solo questo può fare la differenza...
Noi contro di loro
Non molliamo
in fede
Bruno, il Superdisoccupato
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