mercoledì 29 giugno 2011
La Guerra ai Poveri....
Come se non me l'aspettassi...
Era prevedibile che dopo l'inchiesta si sarebbero levate parecchie voci contro me e La Repubblica...
Ma è giusto così, fa parte del gioco.
Nonostante tutto, è bello ritrovarsi in un paese in cui le opinioni sono diverse e ognuno dice la sua...
Attenzione però a cosa si dice.
Tralasciando l'aspetto prettamente giornalistico, qui parlo di me e dei disoccupati, e di ciò che l'inchiesta ha scoperchiato e alle relative critiche (o pseidocritiche) mosse contro lo "scoperchiamento".
L'immagine della classe media "che lavora" di questo paese e che esce fuori da certe discussioni è deprimente.
Molti son disposti a dire di tutto pur di difendere il proprio orticello, ma io son buono e li perdono.
Cazzate, io non sono buono e non perdono nessuno, perchè se mi ritrovo in questa situazione del cavolo, è in parte colpa mia (l'ho sempre detto) e in parte per colpa del sistema.
per essere più specifici, nella fetta di sistema che mi riguarda più da vicino ci sono aziende e agenzie interinali.
Partiamo da lontano.
Dell'esistenza delle "liste nere" ne avevo sentore già anni fa.
molti critici dicono che non esistono, peccato che in video, proprio una dipendente di agenzia interinale dica il contrario, vabbè.
Costoro che difendono a spada tratta le agenzie interinali poi, di contro dicono che i meno meritevoli, quelli che piantano casini, è giusto che non lavorino. E' un bel controsenso.
Stronzata immonda, obiezione respinta, la parola all'accusa.
A parte il fatto che questa è la più bieca delle giustificazioni, certa gente dimentica che costituzionalmente non si può negare il diritto al lavoro a nessuno, nemmeno agli ex carcerati, o ai tossicodipendenti, a NESSUNO insomma.
Il lavoro è un diritto costituzionale; mi spiace dirlo, ma se le agenzie parlano in questo modo, dimostrano di non essere all'altezza del compito, non essendo stati designati da nessuno giudici e carnefici.
Se lo fanno è perchè hanno avuto i soldi da investire ed aprire un'agenzia di lavoro, punto.
La privatizzazione dei servizi pubblici ha toccato tutti i punti del mercato, ma nel lavoro sta provocando uno scempio senza limiti.
in appoggio a tale scempio, anche le famose "leggi sulla flessibilità", per quanto sia sempre dispiaciuto per la triste fine di Biagi.
Non esiste dialogo in questi frangenti, non c'è comunicazione con il singolo "scomodo", ma solo un segreto silenzioso e letale.
Nessuno si prende la briga di andare a dire alla persona in questione di far meno il coglione, no, lo si esclude e basta, lasciandolo in un limbo senza fine e chi se ne frega se morirà di fame.
Certo, non dico che tutte le agenzie si comportano allo stesso modo, ma la regola pare essere questa...
Passiamo ad altro...
qualcuno, molto superficialmente, dice che io non trovo lavoro perchè mi presento male, o perchè in passato ho rifiutato alcune proposte.
A costoro rispondo "non sparate minchiate!"
Lo sanno anche i sassi ormai che ho perso tutto, che ho passato un'inverno intero con una felpa, qualche maglietta e due paia di pantaloni, e non ho certo potuto fare shopping per andare in giro in giacca e cravatta...
per come sono, vado ovunque.
Ho una figlia di 8 anni, per cui sarei un pazzo da rinchiudere se iniziassi a rifiutare le proposte di lavoro ( e non tralasciamo il fatto che anche io devo mangiare, pagare bollette e quant'altro, il sabato sera non vado certo in giro per pub e pizzerie come Lorsignori), anzi se proprio devo essere sincero sono proprio le agenzie che fanno storie quando mi candido per una ricerca.
La difficoltà maggiore la fanno per il mezzo di trasporto, che non possiedo più.
Quante volte mi son proposto in fabbriche o aziende varie, il profilo era perfetto, ma avendo io solo una bicicletta, e a volte nemmeno quella, era la stessa agenzia che decretava "no, troppi chilometri, cerchiamo qualcuno automunito", e magari il lavoro si trovava a 5, 10 km da casa mia...
se qualcuno capissse che ormai mi bevo 20 km come nulla, e sono tra le persone più puntuali di questo pianeta, di certo non farebbe problemi...
In quanto a collezione di risposte negative e bizzarre dalle agenzie, ne ho parecchie da raccontare...
"quell'annuncio è vecchio" è la più gettonata, eppure se guardi vetrine o giornali di lavoro, la ricerca è ancora lì, pubblicata e spesso "urgente"...
Più volte mi hanno obiettato la presenza, nel senso di bella presenza che non possiedo, relativamente a posti da commesso, e persino, una volta, comico a dirsi, per un posto in magazzino come addetto alle spedizioni e contatto col pubblico...
se consideriamo invece la mia candidatura a cameriere, oltre alla sopracitata risposta, qualcuno mi ha persino richiesto il diploma dell'alberghiero, ma fin qui tutto ok, può starci, peccato solo si trattasse di un paio di mansioni al Mc Donald's...
una sola volta ho titubato nell'accettare una proposta di lavoro.
Treviso. in una nota agenzia cercavano una persona automunita che andasse a montare i Gazebo di Forza Italia e stare lì 3 giorni per distribuire volantini e proporre tesseramenti.
Il lavoro è lavoro, ma l'agenzia fu abbastanza chiara, era necessaria l'auto per caricare il materiale, per cui amen.
Parliamo dell'odissea "inventario".
Proveniente da 7 anni passati in un magazzino grande come quello dell'Esselunga, come socio lavoratore di cooperativa, avevo (ho) una immensa esperienza di catalogazione del materiale, movimentazione, anche sugli scaffali...
Chissà perchè non sono mai stato preso in considerazione...
Han chiamato solo una volta la mia compagna (20 anni)... una sola volta nell'arco di un anno, mai me.
Parlando con lei, vengo a sapere che la media d'età delle persone reclutate non andava oltre i 25 anni.
questo fa pensare...
Sempre in Veneto, due anni fa, mi candido per un posto in Benetton, nessuna specializzazione richiesta, solo generici...
Al momento di presentarmi all'agenzia preposta, mi viene detto che cercano persone alte non meno di 1,75...
il macchinario per lavorare necessita operatori di un'altezza minima, e io, nanetto da 1.65, non sono proprio tagliato.
Da un contatto "amico", che lavora proprio nella mansione specifica descritta dall'annuncio, vengo a sapere che in realtà il macchinario non necessita di una determinata statura, in quanto posizionato ad un'altezza di 1.50, quindi abbastanza agevole...
penso che si cominci a capire perchè sono un po' incazzato...
Ma a qualcuno non basta, e c'è chi dice che io non capisco il meccanismo e le modalità di lavoro delle agenzie...
Si sà, quando qualcuno parla di qualcosa di scomodo, chi si difende attacca denigrando, sempre.
Secondo loro io non capisco un cazzo, loro invece amano il loro lavoro e lo fanno con dedizione e passione.
Lo dico qui, lo dico adesso...forse ci saranno anche delle agenzie serie, ma per lo più siete una massa di bottegai, che hanno investito in un'attività come un'altra, alla pari con chi si apre una lavanderia o un centro vendita di telefonini.
ci sono attività che rendono di più o di meno a seconda della richiesta del mercato.
c'è stato il boom delle fotocopiatrici, poi dei pc, poi le finanziarie, e adesso le agenzie di "somministrazione" del lavoro...
con una differenza, che le normali attività imprenditoriali non godono di finanziamenti pubblici, loro si, ecco perchè non chiudono mai.
Basta andarsi a spulciare le singole voci delle precedenti finanziarie, non è difficile, può farlo chiunque.
Finanziamenti per corsi di formazione per i candidati iscritti nei database (che nessuno fa), o bonus sulle assunzioni.
non ci credete?
Guardate qui
Bottegai, niente di più, niente di meno.
Non venite a parlarmi di passione, voi che mi liquidate in un minuto ai colloqui, voi che non ricordate nemmeno le facce di chi si iscrive, perchè io le facce e i nomi di tutti i disoccupati che mi scrivono disperati me le ricordo.
Tutte.
non sono speciale io eh, siete negati voi!
Una delle osservazioni più comiche che mi siano state mosse proviene da una signorina per bene che mi sbatte in faccia la sua grinta e la sua costanza nell'inseguire il sogno di andare a lavorare dentro un'agenzia interinale (!).
La signorina in questione, si vanta di aver fatto 5 mesi da stagista GRATIS, "lavorando 8 ore al giorno senza pretese"...
un'eroina, probabilmente, una cretina, certamente.
non conosco persona che abbia veramente bisogno di lavorare, per mantenere una famiglia che si sia prestata a lavorare 5 mesi gratis...tipica sciaquetta figlia di papà, figlia degenere di un'Italia che esiste ormai solo nelle fiction più brutte e nella pubblicità.
Infine, c'è anche chi dice che io sto facendo tutto per avere notorietà, che nessuno mi ha investito come portavoce dei disoccupati, e che mi sto registrando il marchio (ignorante si dice LOGO) "Superdisoccupato per vendere magliette e altro...
mai sentito idiota più idiota di costui...
100 magliette, stampate grazie all'aiuto di gente per bene e solidale, e vendute quasi tutte (8 disponibili ancora), grazie alle quali ho potuto mangiare come un essere umano e pagarmi le bollette...
che risponda lui a una media di 300 mail di disoccupati disperati che arrivano quasi ogni giorno nella mia posta, che mi ringraziano per aver dato un po' di attenzione al problema (di cui tutti se ne fottono) mettendoci la faccia....
Ora, io ovviamente, sto facendo la figura di chi nutre un odio sviscerato per le agenzie interinali, ma in realtà non è così.
Se c'è una persona che apprezza il vero professionismo e la trasparenza di chi fa bene il proprio lavoro, quello sono io.
Il problema è che purtroppo la mia esperienza ha condizionato il mio giudizio.
Se la Magistratura, o le Associazioni Consumatori, prendessero spunto dagli indizi dell'inchiesta di Repubblica per andare a fondo nella questione, io sarei il primo a gioire, qualora cadessero teste e mele marce.
Ma questo è un sogno utopistico che non vedrò mai.
Quanto a me, potete gridare quanto volete che son stato strumentalizzato, che mi hanno usato per vendere giornali (ahò, ma se non vendono giornali, di cosa campano giornalisti ed editori ?), potrebbe anche essere una strumentalizzazione "reciproca"...
Io ho trovato nuove possibilità professionali, son cresciuto, sto crescendo, ho conosciuto tante persone stupende, ho capito come risolvere i miei problemi, a me va bene così.
sempre meglio essere strumentalizzato da un giornale autorevole come La Repubblica che schiavo morto di fame alla mercè delle agenzie interinali, un male sicuramente peggiore e pericoloso...
Ho passato 3 anni aspettando ogni volta di essere selezionato da una qualsiasi di esse, 3 anni infernali, conditi di speranze, attese vane, colloqui, telefonate, piedi distrutti e sanguinanti per i chilometri fatti, disturbi alimentari, depressione, fughe, bollette non pagate, pianti, mal di testa, fame, rabbia, frustrazione...
Non esiste cifra al mondo che possa ripagarmi di tutta questa sofferenza...
Non crediate che le vostre critiche, o scuse possano scalfire la mia volontà di combattere...
La cosa più divertente è che io son solo uno dei tanti...
Cosa succederà appena saremo tutti insieme, uniti come in un solo corpo?
in fede
Bruno, il Superdisoccupato
ps.
Se volete contribuire e dire la vostra opinione il link della discussione è qui
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venerdì 24 giugno 2011
perchè Boicottare le Agenzie Interinali - parte seconda
il video di repubblica TV che fa da apertura all'inchiesta.
per la prima volta senza maschera, eccomi a voi, in giro per le agenzie per il solito "tour"
giovedì 23 giugno 2011
il Grande Organismo
Se fossimo una civiltà realmente progredita potremmo essere fieri di sentirci superiori agli animali, ma purtroppo la mia esperienza, accumulata in 38 anni di vita su questo mondo mi suggerisce il contrario...
i coralli, che tanto intelligenti non sembrano, sono nettamente superiori a noi, così come le formiche, o i branchi di elefanti o di bufali, per non parlare di api e batteri...
Perchè siamo ancora inferiori a questi esseri?
Semplice, perchè molto spesso, per loro un problema comune investe la vita del singolo e viceversa, e molto spesso si fa fronte comune per affrontarlo...
Mi spiego meglio...
Sapete tutti che sono disoccupato, che non ho una lira e che la mia vita al momento non prevede sbocchi "programmati", quindi vivo quasi alla giornata...
Non sono il solo.
Se potessi avere un euro per ogni persona che se la passa male come me a quest'ora avrei risolto i miei problemi per trent'anni e più...
E parlo solo di Italia...
Se estendessi il discorso all'intero globo probabilmente diventerei l'uomo più ricco del mondo, sia io che le prossime due generazioni della mia famiglia...
Esiste in italia un qualunquismo che mi lascia interdetto...
Ma di questo ne ho già parlato...
La cosa più brutta è che al qualunquismo si affianca il menefreghismo più bieco, come se il problema della disoccupazione interssasse solo alcune persone, senza toccare gli altri...
Ma si può essere più stupidi?
Quindi, secondo lo stesso criterio, applicato ad altre tematiche, se io non abito in una zona dove vogliono costruire una centrale nucleare, me ne posso strafottere di chi vota contro, perchè non è un problema mio...
ed ancora...
La spazzatura di Napoli, se io abito nel comasco non mi riguarda...
Gli immigrati che arrivano in italia non mi interessano, tanto io abito ad Aosta, che se la sbrighino i Lampedusani...
Spiegatemi che cazzo di ragionamento è, perchè io proprio non lo capisco...
Se io non lavoro, non ho soldi, quindi non posso fare mille cose che normalmente farei...
tipo...:
Andare a mangiare una pizza, comprare una camicia, ricaricare il cellulare, acquistare un auto, metter la benzina, pagare i pedaggi, dar passaggio a qualcuno, andare al pronto soccorso, pagare l'assicurazione...e via dicendo...
Quindi il mio problema investe più categorie di persone, che non guadagnano, che non hanno incassi e che quindi rischiano di fallire nel loro lavoro, perchè da parte mia non c'è una richiesta.
Se poi il mio problema è condiviso da almeno 5 milioni di persone, potenziali consumatori, allora lo capisce anche un bambino che la disoccupazione è un problema di tutti.
Fosse solo questo...
5 anni fa c'erano molti disoccupati in meno, gente che lavorava tranquilla, ignara del fatto che presto avrebbe perso il proprio posto...
Quindi, sintetizzando questo atipico sillogismo, la disoccupazione, ed il precariato, possono attualmente colpire chiunque...
E state tranquilli che non basterebbe una rude raspata di testicoli per contrastare la sfiga, e nemno toccare ferro...
Quando arriva, il licenziamento, o la cassa integrazione, arriva, e non ci sono santi...
Per questa situazione bisogna ringraziare le leggi sulla flessibilità, quindi la politica...
Bisogna anche ringraziare le assunzioni a nero, il nepotismo, la speculazione, la crisi, la recessione, le guerre, il prezzo del greggio...etc etc...
Tutto è concatenato, tutto è legato...
Tutto
Tutti...
Come un unico grande essere che si muove lentamente, strisciando sulla sottile crosta di questo pianeta VIVO...
Quindi, quando vi mando una mail, chiedendovi di boicottare le agenzie interinali, prima di rispondermi " a me il lavoro lo danno per cui non mi interessa", riflettete un attimo, collegate il cervello, smettete di pensare al grande fratello o alla serata in discoteca o alle vostre scarpe con i tacchi nuove di zecca, e cercate di capire quanto sia importante essere solidali con chi invece il problema ce l'ha...
ragionate per bene, non siate stupidi o egoisti...
Aprite gli occhi, siate solidali...
Se non volete partecipare, almeno diffondete e condividete...
e ricordatevi:
Del domani, non v'è certezza...
Chissà, magari quando un giorno io avrò un lavoro, sarete voi ad andare su la Repubblica perchè i vostri figli non mangiano più....
in fede
Bruno, il Superdisoccupato
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mercoledì 22 giugno 2011
perchè boicottare le agenzie interinali - prima parte
riportando dall'inchiesta de La Repubblica alla quale ho collaborato (il link QUI):
"Se non trovi lavoro, forse sei finito in una lista nera. Può capitare". La frase viene gettata là così, cruda e semplice, come la più elementare delle deduzioni. Siamo a Monza. A pronunciarla, durante una pausa pranzo che ha facilitato il clima delle confessioni, è Marta, la giovane dipendente di una delle più grandi agenzie interinali italiane che promettono lavoro per tutti. Bruno, siciliano, 38 anni, gli ultimi tre senza uno straccio di busta paga, alla lista nera non aveva mai pensato. Un elenco di persone segnalate perché partecipano a troppe manifestazioni sindacali o hanno dato dei 'problemi' che a fine contratto scompaiono dai database dei computer di tutte le filiali di una agenzia, per cui non verranno più mai chiamate.
E non è l'unica rivelazione che, tra un morso al panino e un sorso di coca cola, Marta fa a Bruno. "Gli annunci dei posti lavoro disponibile che mettiamo sui nostri siti web o direttamente sulle vetrine spesso sono vecchi, o già assegnati. Nessuno ti chiamerà mai per quelli". Bruno comincia a realizzare perché da tre anni gira come una trottola, in bicicletta per giunta, tra Monza, Agrate e Concorezzo battendo le agenzie della Brianza senza mai ottenere un posto. Eppure di aziende, fabbrichette, capannoni, depositi la zona è strapiena. Ma la botta, per Bruno, deve ancora arrivare. "Ci sono ditte - racconta candida Marta - che durante il primo colloquio ti chiedono di indicare per iscritto la persona che si conosce all'interno dell'azienda che offre il posto. Insomma, la storia è la solita. Puoi esser la persona più in gamba e intelligente del mondo, ma per alcuni posti ti serve comunque una raccomandazione anche con le agenzie interinali". Sono le 14, e ora Bruno ha le idee più chiare.
Ma facciamo un passo indietro. Esattamente alle nove di un mercoledì di giugno. Bruno esce come ogni mattina dalla sua casa di Concorezzo, periferia milanese. Sua per modo di dire. E' di un amico che gli ha fatto la cortesia di ospitarlo, senza pagare l'affitto. Bruno vive con la fidanzata. "Quasi ogni giorno faccio il giro di tutte le agenzie interinali della zona - dice - la risposta è sempre la solita: 'lasci il curriculum, se ci sono offerte la chiamiamo noi'". Da tre anni si mantiene offrendo brevi corsi di disegno al nero. Bruno infatti è un disegnatore di fumetti. Ma questa sua specialità al momento non paga. Il primo colloquio mattutino di Bruno, con l'agenzia Ramstad di Agrate Brianza, dove è già iscritto da mesi, dura davvero una manciata di secondi, giusto il tempo di sentirsi dire quell'odiosa frase: "Al momento non ci sono offerte. Le faremo sapere".
Non prima però di aver ritirato di nuovo il curriculum e di aver aggiornato i dati del profilo del candidato. Più si ingrassa il database dei disoccupati, infatti, più lo si aggiorna e più un'agenzia è appetibile per i suoi veri clienti, che non sono i lavoratori ma le ditte che offrono posti con contratto a termine. Eppure Bruno, che si presenta come operaio generico disposto a tutto, aveva notato un annuncio sulla bacheca che faceva al caso suo: posto disponibile per impiegato di magazzino. Ma interpellata su questo, la dipendente ha balbettato: "Sì, no, eh... in realtà per quello non stiamo più cercando".
Stessa solfa alla Manpower, dove a Bruno viene chiesto solo di aggiornare il profilo. Il passaggio in una filiale dell'Adecco, regala un'indicazione in più: "Ultimamente - dicono - a causa la crisi del mercato si ricercano solo persone con profili altamente specializzati". E allora Bruno se lo inventa, questo profilo specializzato: si presenta come saldatore di filo continuo. Beffa delle beffe: si sente dire che è più facile se si propone come operaio generico. "E' frustante, ti trattano come un pezzo di legno", si lascia scappare durante il breve spostamento tra una tappa all'altra, che comincia ad assomigliare a una caccia ai fantasmi. Gli annunci affissi nelle vetrine, potenzialmente interessanti, sono sempre già presi. Nemmeno aggiungendo una fittizia laurea in sociologia nel curriculum cambia le cose. Alle 18 Bruno, seduto sul giardino davanti alla sua abitazione sua, è esausto. Ha visitato una decina di agenzie. Il massimo che è riuscito a strappare è una promessa di un colloquio per il giorno dopo con una ditta che cerca uno specializzato. "Ma io quella qualifica me la sono inventata - dice Bruno - per cercare di avere qualche chance. Speriamo che nessuno lo scopra!". L'operazione di maquillage del curriculum in effetti non la scoprirà nessuno, perché interpellato al telefono il giorno dopo, Bruno ripete l'amara verità: "Non mi ha chiamato nessuno. Da domani ricominciamo a girare per agenzie".
fine prima parte
"Se non trovi lavoro, forse sei finito in una lista nera. Può capitare". La frase viene gettata là così, cruda e semplice, come la più elementare delle deduzioni. Siamo a Monza. A pronunciarla, durante una pausa pranzo che ha facilitato il clima delle confessioni, è Marta, la giovane dipendente di una delle più grandi agenzie interinali italiane che promettono lavoro per tutti. Bruno, siciliano, 38 anni, gli ultimi tre senza uno straccio di busta paga, alla lista nera non aveva mai pensato. Un elenco di persone segnalate perché partecipano a troppe manifestazioni sindacali o hanno dato dei 'problemi' che a fine contratto scompaiono dai database dei computer di tutte le filiali di una agenzia, per cui non verranno più mai chiamate.
E non è l'unica rivelazione che, tra un morso al panino e un sorso di coca cola, Marta fa a Bruno. "Gli annunci dei posti lavoro disponibile che mettiamo sui nostri siti web o direttamente sulle vetrine spesso sono vecchi, o già assegnati. Nessuno ti chiamerà mai per quelli". Bruno comincia a realizzare perché da tre anni gira come una trottola, in bicicletta per giunta, tra Monza, Agrate e Concorezzo battendo le agenzie della Brianza senza mai ottenere un posto. Eppure di aziende, fabbrichette, capannoni, depositi la zona è strapiena. Ma la botta, per Bruno, deve ancora arrivare. "Ci sono ditte - racconta candida Marta - che durante il primo colloquio ti chiedono di indicare per iscritto la persona che si conosce all'interno dell'azienda che offre il posto. Insomma, la storia è la solita. Puoi esser la persona più in gamba e intelligente del mondo, ma per alcuni posti ti serve comunque una raccomandazione anche con le agenzie interinali". Sono le 14, e ora Bruno ha le idee più chiare.
Ma facciamo un passo indietro. Esattamente alle nove di un mercoledì di giugno. Bruno esce come ogni mattina dalla sua casa di Concorezzo, periferia milanese. Sua per modo di dire. E' di un amico che gli ha fatto la cortesia di ospitarlo, senza pagare l'affitto. Bruno vive con la fidanzata. "Quasi ogni giorno faccio il giro di tutte le agenzie interinali della zona - dice - la risposta è sempre la solita: 'lasci il curriculum, se ci sono offerte la chiamiamo noi'". Da tre anni si mantiene offrendo brevi corsi di disegno al nero. Bruno infatti è un disegnatore di fumetti. Ma questa sua specialità al momento non paga. Il primo colloquio mattutino di Bruno, con l'agenzia Ramstad di Agrate Brianza, dove è già iscritto da mesi, dura davvero una manciata di secondi, giusto il tempo di sentirsi dire quell'odiosa frase: "Al momento non ci sono offerte. Le faremo sapere".
Non prima però di aver ritirato di nuovo il curriculum e di aver aggiornato i dati del profilo del candidato. Più si ingrassa il database dei disoccupati, infatti, più lo si aggiorna e più un'agenzia è appetibile per i suoi veri clienti, che non sono i lavoratori ma le ditte che offrono posti con contratto a termine. Eppure Bruno, che si presenta come operaio generico disposto a tutto, aveva notato un annuncio sulla bacheca che faceva al caso suo: posto disponibile per impiegato di magazzino. Ma interpellata su questo, la dipendente ha balbettato: "Sì, no, eh... in realtà per quello non stiamo più cercando".
Stessa solfa alla Manpower, dove a Bruno viene chiesto solo di aggiornare il profilo. Il passaggio in una filiale dell'Adecco, regala un'indicazione in più: "Ultimamente - dicono - a causa la crisi del mercato si ricercano solo persone con profili altamente specializzati". E allora Bruno se lo inventa, questo profilo specializzato: si presenta come saldatore di filo continuo. Beffa delle beffe: si sente dire che è più facile se si propone come operaio generico. "E' frustante, ti trattano come un pezzo di legno", si lascia scappare durante il breve spostamento tra una tappa all'altra, che comincia ad assomigliare a una caccia ai fantasmi. Gli annunci affissi nelle vetrine, potenzialmente interessanti, sono sempre già presi. Nemmeno aggiungendo una fittizia laurea in sociologia nel curriculum cambia le cose. Alle 18 Bruno, seduto sul giardino davanti alla sua abitazione sua, è esausto. Ha visitato una decina di agenzie. Il massimo che è riuscito a strappare è una promessa di un colloquio per il giorno dopo con una ditta che cerca uno specializzato. "Ma io quella qualifica me la sono inventata - dice Bruno - per cercare di avere qualche chance. Speriamo che nessuno lo scopra!". L'operazione di maquillage del curriculum in effetti non la scoprirà nessuno, perché interpellato al telefono il giorno dopo, Bruno ripete l'amara verità: "Non mi ha chiamato nessuno. Da domani ricominciamo a girare per agenzie".
fine prima parte
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martedì 21 giugno 2011
inchiesta sulla disoccupazione e le agenzie interinali
il grande giorno è arrivato
il mio primo contributo "attivo" alla causa dei disoccupati.
ecco il link all'inchesta condotta da me e e Fabio Tonacci, della redazione de La Repubblica.
godetevela ed incazzatevi
con gli omaggi di Bruno, il Superdisoccupato
lavoro: Mission Impossible - inchieste
il mio primo contributo "attivo" alla causa dei disoccupati.
ecco il link all'inchesta condotta da me e e Fabio Tonacci, della redazione de La Repubblica.
godetevela ed incazzatevi
con gli omaggi di Bruno, il Superdisoccupato
lavoro: Mission Impossible - inchieste
giovedì 16 giugno 2011
la favoletta della buonanotte...
C'ERA UNA VOLTA...
Così iniziano tante favole...
Perchè cosa è questa se non una favola?
Un racconto per fare addormentare i bambini, per spaventarli senza troppa brutalità in modo da insegnar loro i fatti della vita...
Una favola continua, infinita, metafora di un mondo distorto che però abbiamo accettato passivamente, perchè in fondo ci piace, ne godiamo, lo coccoliamo dentro di noi e ad oltranza fuori di noi, estendendolo fin dove arriva il nostro sguardo.
Bene, ecco di cosa parla questa favola...
Parla di un paese perfetto, o quasi, dove però i pochi banali problemi li risolve senza troppo clamore un gruppo di signori belli e ben vestiti, dal sorriso smagliante e dall'allegria contagiosa.
Un gruppo di uomini magici, elfi, nani, gnomi, circondati da bellissime fatine, che spargono per aria musica dolce e trascinante...
La maggior parte dei pochi problemi però li creiamo noi, o meglio, i problemi ce li suggerisce all'orecchio un altro gruppo di persone, cattive, vestite di rosso, o con i passamontagna neri, nemici giurati di quei primi, invidiosi della loro gioiosità e dei loro bei vestiti puliti e costosi.
La favola continua e vede gli uomini belli continuare a dirci che tutto è a posto, che tutto va bene, e che non dobbiamo preoccuparci di nulla, perchè i cattivi rossi sono sotto controllo e non possono farci del male così noi possiamo dedicarci a costruire la nostra vita fino a quando non diventerà un grande castello dorato con bastioni alti ed invalicabili che fermeranno per sempre l'azione distruttrice dei cattivi...
Come lo costruiamo il castello dorato?
Un mattone alla volta.
La malta per i mattoni ce la fornisce il grande costruttore, il Mago buono, capo degli uomini belli, che ha un potere invincibile, il suo sorriso magico, che trasforma il fumo in oro e le preoccupazioni in sogni, e racconta storie divertenti...
Ma la cosa più bella è che per costruire il castello non dobbiamo fare nessuna fatica...
I mattoni vengon su da soli...
Il Mago buono ce lo ha promesso
Basta fare poche cose...
Curare la bellezza del nostro corpo, in modo che assomigli sempre di più a quello degli uomini belli e le loro fatine...
Dobbiamo cabalizzare le nostre vite, i numeri magici infatti ci conducono sempre di più alla perfezione del nostro intelletto dorato...
oppure possiamo cercare le Rune magiche della felicità...
Dobbiamo svuotare i magazzini dei grandi mercanti, amici degli uomini belli, perchè anche loro possono donarci in cambio la malta dei mattoni.
Dobbiamo pensare ai cibi più buoni, perchè con lo stomaco pieno, seduti al tavolo di un bel ristorante si pensa di meno ai problemi che ci suggeriscono diabolicamente gli uomini rossi.
Poi, anzicchè annoiarci con i discorsi impegnati e tendenziosi degli uomini rossi (o viola, ci sono anche quelli tra i nemici) il Mago buono ci ha preparato delle comode seggiole in riva al mare, anzi, di più, ha fatto costruire dei bastioni pure sulla spiaggia dorata, in modo che chi è cattivo e puzzolente non possa disturbare noi e i nostri figli mentre ci godiamo il sole e le vacanze.
se poi non volete sporcarvi di sabbia, allora il Mago vi farà salire a bordo di gigantesche navi dorate, mosse da migliaia di servi rematori sorridenti e fedeli, che vi porteranno lontano lontano, mentre voi ballerete, mangerete, amoreggiando con stupende fatine mentre i musicanti suoneranno per voi, solo pr voi, serviti e riveriti come reQuesto mondo stupendo è lì, a portata di mano...
Afferrate il sogno ma cercate di non risvegliarvi, perchè il mondo reale potrebbe non piacervi...
Troppi uomini rossi e cattivi, troppi orchi...
Buonanotte belpaese dorato...
Buonanotte bimbi belli
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