mercoledì 24 settembre 2014

Atlantide? Esiste ed è Palermo, la città regina del "sommerso"...



Sissignori
Atlantide c'è, non è una leggenda
E' in Italia, in sicilia, e si chiama Palermo
Esploratori di tutto il mondo, archeologi, smettete di cercare e venite qui, troverete pane per i vostri denti, meraviglie su meraviglie, tesori in abbondanza, vite da sogno e palazzi d'oro.

Esagero?
Scherzo?
Mica tanto...
Anzi, per nulla

Ecco cosa ho scoperto di recente:
Una famosa attività del ristoro "take away" palermitano, che vanta due punti vendita e ha in programmazione l'apertura di un terzo (e forse anche un quarto, a quanto si dice) vanta un gran bel primato...
Lavoratori tutti a nero, non messi in regola, cioè.
Promesse, imbrogli su contratti che i lavoratori non vedono mai
Cosa c'è di strano, non è nulla di nuovo considerata la situazione della città e del sud italia in generale, non fa notizia, direbbe qualcuno ( ipocrisia pura, credetemi)...
Certo, non è mica questa la notizia, basta poco per capirlo, basta fare un salto al panificio più vicino o in una qualsiasi attività e di lavoratori a nero ne trovate a centinaia...
La notizia sta nel fatto che questa azienda tanto "trendy" al momento in città, è associata ad Addio Pizzo.
Se non sapete cosa sia fatevi una ricerca in rete.

Al palermitano medio basta poco per affezionarsi ad un commerciante, alle volte, ai più chic basta solo dire che "qui difendiamo la legalità" ed il gioco è fatto
Poi nessuno va a controllare se effettivamente è tutto ok

Lo dico adesso, lo dirò sempre...: Addio Pizzo non c'entra nulla, nemmeno lo sanno cosa accade in questo esercizio.
Ma il fatto che si usi questa lodevole iniziativa per sfruttare un brand e poi combinare porcate che violano il diritto al lavoro e alla dignità della persona, a me personalmente fa incazzare a bestia.

Non entro nel merito dei criteri di assunzione o di licenziamento, anchè lì ci sarebbe da aprire un post dedicato.

Per chi volesse approfondire, mi contatti in privato

Presto video dei testimoni e quant'altro.

Viva Atlantide e viva santa Rosalia

in fede
Il Superdisoccupato

giovedì 26 giugno 2014

Maledetta scadenza di contratto




Ancora una volta sono arrivato all'ennesima scadenza di contratto.
Dopo un anno, dopo 12 mesi a 700 euro al mese, dopo 12 corse ad ostacoli per tirare fino all'ultimo centesimo...
Dopo altri 12 mesi di avere qualche soldo in tasca, ma senza alcuna possibilità di costruire nulla.
Mi guardo allo specchio e vedo molti più capelli bianchi di un anno fa.
Di certo molti di più di 3 anni fa, quando iniziai questo lavoro.
Da allora è passata molta acqua sotto i ponti, per gli altri, non per me e per tanti precari...
6 rinnovi da allora, ma stavolta mi sa che ci si ferma qui.
E' il mercato, è la crisi.
Finora son stato fortunato.
Son più vecchio e ciò ha un valore maggiore, perchè gli anni di un precario, o di un disoccupato, si misurano come quelli dei cani...
Ad un anno ne corrispondono 6.
Perchè a 40 anni (e io ne ho 41) sei come un vecchio di 160, per il mondo del lavoro lo sei senz'altro.
La cosa peggiore in tutto ciò è l'attesa di una risposta, di una conferma del rinnovo o del no definitivo che chiude la questione in partenza, che logora e fa passare la voglia di andare avanti, anche se cerchi in tutti modi di tenere il sorriso, dentro e fuori.
Stavolta mi attendo un no...
Perchè ci sono i giovani, che anche se tu 18-19 anni li hai avuti pure, loro oggi sembrano molto più giovani di quanto sia mai stato.
Soprattutto perchè la politica parla di loro e non di te, come se la tua generazione fosse stata saltata a più pari e non puoi più avere nulla.
Mi attendo un mancato rinnovo, perchè capita.
Allora penso a che cosa farò dopo, a cosa servirà tutta la competenza maturata ( che nel frattempo hai pure fatto un libro a fumetti ), a quanto tempo passerà per avere il sussidio di disoccupazione (che non hai mai chiesto in vita tua), quanto ti daranno e quanto riuscirai a dare a tua figlia perchè possa sentirsi uguale agli altri bambini della sua età.
Pensi a che lavoro potrai trovare, quanto sarà diverso, quanto durerà, quanto guadagnerai, dove dovrai andare per averlo, come ti sentirai quando anche quello sarà terminato, per l'ennesima scadenza di contratto andata male.
E sarai più vecchio di adesso e questa recidiva maledetta che è il rinnovo di contratto non sarai più in grado di affrontarla.
Ho ancora 3 giorni di tempo, prima che si chiuda questo ennesimo capitolo.
Facciamo che me la godo và...
Questo mese grazie a Renzi e a mia madre che mi ospita e non mi fa pagare affitto ho ancora 22,70 euro in tasca.
Quasi quasi vado con mia figlia a prendermi una pizza, qui a palermo c'è un posto dove con 4 euro te ne danno una condita con tutto l'universo e provincia.
Mangerò quella pizza come fosse l'ultima della vita, cercando di non darlo a vedere alla bambina.

In fede
Bruno, il Superdisoccupato

lunedì 26 maggio 2014

Meno male che Matteo c'è...



sono finite anche queste elezioni europee.
il quadro dal mio punto di vista è devastante, sconsolante.
ancora una volta gli italiani hanno scelto l'astensione/conservazione.

votare Renzi e PD non è una mossa azzardata, non è una mossa che indica una voglia di scommettere sul futuro, anche se qualcuno vuol far sembrare così.
Renzi ha soltanto comprato il voto, 80 euro per ciascun italiano con reddito medio.
ma i disoccupati?
i precari?
pensionati?
inoccupati?

partite IVA?

Categorie non pervenute così come non è pervenuto, per la stragrande maggioranza, il loro voto.
Ancora una volta l'Italia si dimostra berlusconiana come non mai.
anzi, peggio, Renziana
ma cambia poco...
Ragiona solo nel proprio interesse, guardando ognuno al proprio orticello.
80 euro in tasca? buona lì e la crisi sparisce di colpo, come se fosse finita, mentre invece continua, per molti, troppi, e prima o poi scoppieranno.

"ma chi se ne frega, oggi ho più soldi e me ne fotto del resto".

Travaglio l'ha capito subito, fin dalle prime stime delle votazioni.
Travaglio ha un fiuto per certe cose, e sa riconoscere Berlusconi ovunque si nasconda...

Il berlusconi, dal canto suo, condannato, prende da solo il 17%, e questo dimostra quanto faccia schifo l'elettorato, quanto l'italiano medio sia così cieco, sordo, ignorante di ciò che gli succede attorno.

i Francesi, gli Inglesi, loro hanno compreso molto più di noi come vanno le cose.
a questo punto confido in loro.

bene bravo Renzi.
che gli italiani non abbiano a pentirsene.



giovedì 15 maggio 2014

...anche grazie alla Rai




Qualche giorno fa avevo segnalato un caso di malasanità a Palermo con un post.

L'ASL di Palermo aveva prospettato al signor Sergio Monaco, malato di PSP e alla sua famiglia, ben 6 mesi di attesa per avere l'assistenza sanitaria cui aveva diritto, una cosa inconcepibile vista la gravità della malattia, ormai in fase terminale.

Come mio solito, ad ogni post in genere faccio partire una mailing list verso diversi miei contatti, tra giornalisti, blogger, media e tv, giusto per diffondere e far diffondere.

La più pronta nel rispondere "presente" al mio appello è come sempre Rai 1, nello specifico la redazione di uno dei programmi di attualità ( non faccio nomi dei redattori per privacy e non dico il programma...) più seguiti della nostra tivù pubblica, la stessa che fece rimbalzare anni fa la mia storia e in seguito altre mie segnalazioni riguardanti altri casi.
Dopo un paio di telefonate, la Rai, per dirla in breve, si rende disponibilissima per venire a fare un servizio in diretta sulla storia dei Monaco.


Questa volta però non è necessario esporre il "caso" sui teleschermi di milioni di telespettatori, sia per il (più) che lecito desiderio alla privacy (almeno in tv) dei Signori Monaco, sia per l'intervento "a gamba tesa" del sottoscritto presso gli uffici ASL.

Cosa è successo?

Semplicemente che la moglie di Sergio, Irene, messa alle strette dall'Asl richiede il mio intervento personale e, dato che in genere ho un'ottima parlantina alla quale all'occorrenza si aggiunge una totale assenza di pelo sullo stomaco, vado con lei all'ASL stessa, assieme anche all'agguerrita cognata, Lucia.
Dopo un paio di ore di attesa, una successiva mezz'ora di acceso dialogo tra noi e gli svogliati impiegati dell'ufficio palermitano, sfodero la minaccia (provata da schermata di Ipad con tanto di mail e blog aperti per l'occorrenza ) di mettere alla luce il caso sui media.

A questo punto, magicamente, dopo un paio di telefonate tra burocrati ed impiegatucoli, i 6 mesi di attesa diventano 6 ore.
Caso risolto quindi, almeno fino al 12 giugno, giorno in cui l'assistenza a domicilio per lo sfortunato Signor Sergio dovrà essere rinnovata per un altro periodo, magari stavolta, speriamo un po' più lungo.

Un altro punto a favore del Superdisoccupato e un rinnovato grazie alla Rai per la disponibilità mostrata.

In fede

Il Superdisoccupato



lunedì 12 maggio 2014

la Mafia della porta accanto...



Oggi mi è capitato di assistere ad una scena abbastanza squallida.

Ero andato a comprare il pane, come faccio ogni due giorni almeno, anche per staccare un po' la spina e prendere una boccata d' aria fuori casa.
3 "bocconcini" striminziti, costo 70 centesimi, pago, saluto, esco dal panificio.

2 metri oltre l'ingresso del negozio vedo una donna, sui 30 anni, che attende seduta su un motorino acceso che il figlio (di 6 anni) esca dalla tabaccheria di fianco con il pacchetto di sigarette ( forse aveva il culo pesante, evidentemente, ignorando, sia lei che il tabaccaio, che ai minori non si possono vendere articoli per fumatori, vabbè... ).
Spiego meglio i dettagli della scena:
Lei ha il motorino posizionato esattamente in modo da occludere totalmente l'ingresso in una piccola traversa della strada principale.
Quindi cosa succede?
Succede che un'automobile esce dalla traversa e un'altra si ferma a metà carreggiata per entrarvi.
La donna, ovviamente blocca il passaggio, non solo alle due auto, ma anche di tutto il traffico dietro ad esse.

Certo, basterebbe un colpo di clacson per farle capire di spostarsi, perchè non è il caso di restare lì.
Forse, in un'altra città la donna non avrebbe nemmeno sostato a quel modo...

Se solo non fossimo a Palermo però, in via Patti, per la precisione ( ma anche in altra zona della città sarebbe lo stesso), zona adiacente allo ZEN.
Infatti dalle due auto si "clacsona" abbondantemente, ma la donna nulla.
Fa finta di niente.
Scende uno dei conducenti di una delle auto e le sbraita di levarsi di torno.
Non l'avesse mai fatto.
La donna si slaccia il casco e inveendo contro l'uomo comincia a colpirlo in una maniera che definire selvaggia è un eufemismo.
Volano parolacce, insulti, bestemmie e io percepisco anche un violento "ma perchè non poteva aspettare 5 minuti?"
Rabbrividisco.
E rabbrividisco anche dopo, perchè alla donna si unisce un presunto parente (evidentemente della zona) e poi altri due.
In pochi attimi mi trovo davanti una mezza dozzina di persone di sesso assortito che si menano all'impazzata.
Per fortuna intervengono i proprietari dei negozi e gli animi si placano, anche se gli insulti continuano a volare ancora per un quarto d'ora.

Torno a casa intristito e nel frattempo rifletto.
Ma la mafia cos'è?
E' solo un fatto di sangue? un'estorsione al commerciante? una minaccia al testimone? una bomba in autostrada?
Non solo.
E' qualcosa più a monte...
La mafia è un atteggiamento che poi degenera.

Mia nonna diceva sempre che la parola "mafioso" in siciliano prima significava "coraggioso", ma con un accezione un po' più aggressiva, per così dire.
Quindi se eri mafioso la gente ti rispettava.

Quindi come definire l'atteggiamento strafottente di una persona che, infischiandosene delle regole del vivere civile, occupa una strada per farsi gli affari suoi a discapito degli altri?
Come definire l'aggressione verbale e poi fisica tra contendenti in una vicenda così squallida?
Come definire, se non mafioso, l'atteggiamento spavaldo e tirannico che chiunque può assumere quando si pretende di prevaricare gli altri limitandone la libertà nella vita quotidiana?
Mi riferisco a tante cose, tanti piccoli gesti...
Come ad esempio il non fermarsi ad uno stop pretendendo che siano gli altri a doversi fermare, o sorpassare dalla corsia di emergenza in autostrada o in quella degli autobus in piena città...
Oppure dire ad uno sconosciuto "chi minchia ci talìi ("cosa pene guardi "?- trad) o lasciare l'auto in seconda fila ( anche terza e quarta in certe strade)...

Rifletto concludendo che facciamo presto a criticare ed attaccare i politici, certo, ma noi, nel nostro piccolo, non siamo tutti in fondo un po' mafiosi?

E' per questo che purtroppo sono pessimista, perchè oggi sono convinto che la mafia non morirà mai.
Un giorno troverò il coraggio di dirlo davanti la tomba di Peppino Impastato, lui che definiva la mafia una "montagna di merda"...
Dovrò dirgli che purtroppo è morto inutilmente, perchè la testa delle persone non si cambia.
Oppure no?

Per la cronaca, la rissa è cessata da sola, contrariamente a quanto di solito accade in Via Patti, non è stato necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine.
Fino alla prossima volta....

in fede
Il Superdisoccupato

domenica 11 maggio 2014

i primi passi del Superdisoccupato: l'inchiesta sulle agenzie interinali



Correva l'anno 2011.
Molto prima che lo spread balzasse agli onori della cronaca io mi adoperavo con La Repubblica per portare avanti questa inchiesta..
"Regnava" ancora Berlusconi (non regna ancora adesso, nonostante tutto?) e io, reduce da 3 anni nel Trevigiano abitavo da pochi mesi nel Monzese.

L'idea di questa iniziativa venne a me e Massimo Razzi durante una chiaccherata in un bar di Roma.

Ero stato chiamato come ospite di una trasmissione di RadioArticolo 1 e ne approfittai per incontrarlo e fare quattro chiacchere.
Lui, da esperto giornalista seppe dirigere l'orchestra al meglio.
Non vi fu nessuna strumentalizzazione, nessuna forzatura, contrariamente a quanto dissero certe voci subito pronte a demolire l'inchiesta.

Per me fu una buona occasione lavorativa, ma soprattutto ebbi a possibilità di entrare in contatto con il famigerato mondo dell'informazione (che scoprii anche in seguito con la RAI pieno di figure professionali precarie ) e successivamente con centinaia di persone che, come me, subivano da anni lo stesso destino di "sospensione" dal mondo del lavoro, persone spesso e volentieri di ottima cultura e preparazione e, a dispetto del loro status di disoccupati, piene di voglia di fare e spirito di iniziativa.

In questa inchiesta misi "la faccia" come si usa dire...

di certo guadagnai tanti, buoni amici.

venerdì 9 maggio 2014

Sanità pubblica a Palermo (e non solo)



Palermo.
La signora Lucia (68 anni) ha un fratello, Sergio (72), ammalato da 5 anni di Psp, cioè  
Paralisi Sopranucleare Progressiva, una malattia del gruppo Parkinson Plus, ma ben più rara, che colpisce 3 persone su 100.000.
Una malattia degenerativa, che non dà scampo.
Con le cure e l'assistenza adeguata permette un decorso dai 5 ai 10 anni, dopo i quali sopraggiunge la morte.
La qualità della vita dei malati di PSP è pessima.
La paralisi è progressiva e non risparmia nessun organo.
Nessuno.
Provate ad immaginare cosa possa significare perdere la facoltà di parlare, camminare, aprire gli occhi, inghiottire...

La signora Lucia, amorevolmente, assiste il fratello in tutto e per tutto assieme alla cognata Irene.
Ma arriva il momento in cui l'assistenza di Sergio prevede l'intervento dell'ASL.
La Psp tocca le funzioni vitali e per alimentarlo serve persino un sondino naso-gastrico, serve un letto con materasso anti-decubito, cateteri, controlli continui al cuore e mille altre cose senza le quali la vita del povero settantaduenne sarebbe in pericolo.
anche una continua fisioterapia, giornaliera, per la precisione.
Le spese così diventano insostenibili, persino per una famiglia media, una di quelle famiglie, che ai tempi della Lira, potevano essere considerate benestanti e che l'Euro e la sua crisi hanno ridotto ai limiti della soglia di povertà.
Lucia comincia la spola tra tutti gli uffici dell'Asl preposti alla richiesta di assistenza.
Quando non è la maleducazione degli impiegati e il loro continuo atteggiamento di "fastidio" la risposta che viene data alla donna è che presentate le domande e sbrigate tutte le lungaggini burocratiche, i tempi di attesa per avere ciò che spetta sono di 2-6 mesi circa.
Nel mentre i malcapitati devono sostenere a proprie spese tutto.

Anche questa vicenda, che si commenta da sola, fa sorgere una sola considerazione:
non è forse meglio augurarsi una morte veloce piuttosto che una malattia lunga e costellata di frustrazioni e delusioni per colpa di una sanità che è indifferente e lenta (ove funzioni)?

in fede
Bruno, il Superdisoccupato


sabato 26 aprile 2014

Ingiustizia fa sempre rima con "lentezza"



accadde nel maggio 2009 a palermo.
in pieno pomeriggio Nunzia ( nome fittizio, ma la vicenda è vera al 100%), 34 anni,  va via da casa del suo ragazzo, in Corso Vittorio Emanuele, si ferma al semaforo con via Roma, in sella alla sua Vespa.
Scatta il verde e lentamente Nunzia parte per risalire fino alla cattedrale in direzione di casa.
Bam!
Una Panda guidata da Letizia la investe in pieno, passando col rosso, scaraventandola a diversi metri per terra, travolgendo sotto le ruote la Vespa, il tutto sotto gli occhi dei vigili urbani e di decine e decine di passanti.

contusioni, fratture, moto da buttare e tanto, tanto spavento per aver visto la morte a pochi centimetri.

2014:
nonostante i giudici abbiamo già stabilito il risarcimento nei confronti di Nunzia per un ammontare di quasi 60.000 euro (Nunzia è una pianista, adesso la sua capacità di suonare è estremamente ridotta per le lesioni), nonostante medici, periti, testimonianze, verbali, avvocati abbiano decretato a favore, all'improvviso spuntano testimoni contro, il perito scompare con il fascicolo relativo, gli avvocati lasciano e i giudici vengono riassegnati.

e non solo...

Maggio 2013:
Palermo:
Agostino viene ucciso da un'auto pirata. ha 30 anni
è anch'egli in motocicletta, viene travolto da Virgilio che a folle velocità lo investe alle spalle con la sua auto mentre si immette nella carregiata centrale della circonvallazione all'altezza del noto bar Baby Luna.
è passato un anno dalla morte di Ago e la famiglia non è ancora nemmeno stata convocata dai legali dell'assicurazione di Virgilio.


non ho altro da dire su queste vicende, al momento.
si commentano da sè.

per chi volesse approfondire, la mia mail è superdisoccupato@gmail.com


sabato 19 aprile 2014

riepilogo delle puntate precedenti...

è da molto che non scrivo in questo blog.
sono stato, per fortuna, impegnato...

per chi non mi conoscesse, faccio un breve excursus per spiegare chi sono.

il mio nome è Bruno C., detto Il Superdisoccupato.
come tutte le persone normali la mia vita è stata costellata di alti e bassi.
ho studiato lettere, poi grafica, e sono, tra le varie cose, un apprezzabile illustratore e un creativo senza tregua, in tutto ciò che faccio.
il peggio è capitato quando, nel 2008 circa, a causa di un infortunio al ginocchio fui allontanato dalla fabbrica dove lavoravo per conto di una cooperativa.
la disoccupazione sembrò dovesse essere momentanea, ma alla fine durò più o meno ininterrottamente fino al 2010.
assieme ad essa affrontai anche un lungo periodo di scarsa gratificazione personale e di depressione (ovvia conseguenza).
per tirarmi fuori dal pasticcio, cominciai a denunciare il mio status pubblicamente, via web, tramite questo blog (che prima era su splinder) poi su facebook.
dopo un po' di tempo il quotidiano La Repubblica notò la mia presenza, quindi, grazie all'iniziale aiuto e sostegno di Massimo Razzi, il mio caso balzò agli onori della cronaca.
con loro realizzai un'inchiesta sulle agenzie interinali, che fece un bel po' di scalpore...
feci diverse apparizioni in tv, in Rai, per esempio, interventi in radio ( Radioarticolo1 della Cgil, che mi adottò letteralmente), e decine di articoli di giornali, sia web che quotidiani.
organizzai anche un paio di iniziative pubbliche, ad alcune invece fui  invitato da varie ed illustri autorità ( Fermata Italia ad Arcore da Pippo Civati), in merito alle quali il PD di Concorezzo mi assegnò una tessera onoraria del partito.
proprio dal PD venne la mia prima delusione...
volendo organizzare, creare, combattere un certo tipo di sistema, pensavo che avere l'appoggio di un partito come il PD potesse essere una svolta, ma mi lasciarono solo...
nemmeno uno straccio di contatto per qualche lavoro...
nulla di nulla.

ma fu un articolo di giornale, in conseguenza di un servizio Rai su di me che decretò la "fine" momentanea del Superdisoccupato.
per evitare di far perdere la casa popolare alle persone che mi avevano ospitato fino a quel momento (sottobanco) decisi di chiudere battenti e ritirarmi nell'anonimato.
fu una grave decisione, prima di tutto perchè l'impegno sociale e l'attivismo politico mi son sempre piaciuti, secondo, perchè nell'anno di "attività" da Superdisoccupato, avevo raccolto centinaia di testimonianze di altri sfortunati come me, persone che sembrava quasi fossi l'unico ad ascoltare, abbandonate ed inascoltate dalla politica, la stessa che in un modo o nell'altro aveva decretato la loro sventura.

trovai anche un lavoretto..
lavoretto solo in termini monetari, 700 euro mensili, non certo per impegno ed importanza.
dal 2011 infatti, lavoro per una delle agenzie pubblicitarie più importanti d'europa, come Visualizer per gli spot tv e stampa.
ho un minimo, ma non riesco a farci molto.
non pago affitto, perchè nel frattempo ho abbandonato il nord italia per tornare nella mia sicilia, sono ospite a casa di mia madre, pensionata e la mia vita è ripiombata nel limbo di chi non può dire di non avere nulla, ma non può nemmeno costruire qualcosa.
ps
nel frattempo, la mia casa, comprata nel 2006, quando ancora lavoravo, se l'è ripresa la banca.
pps
nel 2007 ho perso l'auto, si era rotta e non potevo ripararla...il meccanico l'ha sequestrata coattamente.

cos'altro dire?
nulla, per il momento, basti solo questo.

in fede,
Bruno, il Superdisoccupato