sabato 16 marzo 2013

pensione di 2 euro a palermo, aggiornamento

bene
un'altra battaglia del Superdisoccupato vinta.
stavolta non per me, ma per la maestra che ha subìto il torto del fisco.
erano quasi due anni che non facevo nulla di così importante.
è stato bello, troppo...
la voglia di combattere sembra essersi riaccesa.
staremo a vedere.
dopo la mia segnalazione per via e-mail, e il post sul blog, prontamente sono arrivate le telefonate.
la prima tra tutte è giunta da La Repubblica, quotidiano sempre attento a certe storie, che, dopo aver fatto intervistare la Signora L., ha redatto un pezzo sull'edizione di Palermo del 15 Marzo:

ad esso è seguito anche quello sul sito del noto quotidiano nazionale, da qui la notizia è stata riportata da numerosi siti di informazione online.

è giunta persino una telefonata dalla Rai, e dal TG5, che oggi stesso farà un servizio alla ex-maestra, che poi andrà in onda tra stasera e domani.

la cosa che più mi ha infastidito in tutto ciò è la risposta di Giuseppina Santiapichi – direttore generale dell’Inpdap (adesso Inps), che ha dichiarato di essere davanti ad un "errore da parte del contribuente, per una errata compilazione della dichiarazione dei redditi", e non solo, ha inoltre detto che la signora avrebbe potuto chiedere una rateizzazione dell'importo da pagare.
sono tutte stronzate, dichiarazioni di facciata per non fare la figura di merda.

innanzitutto, la signora si affida da anni ad un commercialista, e non solo.
pare essere anche una frequentatrice dei CAF.
vorrei anche chiedere alla Santiapichi, come mai questo "fantomatico errore spunta fuori adesso, dopo anni di corrette dichiarazioni dei redditi?
Come mai proprio adesso che Inps e Inpdap si fondono (col derivante caos delle informazioni elettroniche)? Come mai proprio in un periodo in cui lo Stato aumenta la pressione fiscale ai danni, principalmente, del piccolo contribuente?
Come mai, proprio ora che la donna guadagna meno di quando lavorava?

La risposta mi pare così ovvia da non essere nemmeno necessario scriverla.
E' però importantissimo sottolineare quanto sia scorretto il meccanismo del fisco italiano, che ad insaputa del contribuente (spessissimo onesto) prima toglie il presunto "dovuto", poi in caso di rimostranze, chiede al cittadino di dimostrare la ragione della lamentela.
mettendola in termini giudiziari, è come se voi andaste in galera per omicidio (senza aver mai commesso il fatto, senza che ci sia un morto, soprattutto senza indizi o prove a carico di chiunque, tranne il fatto che nel mondo si commettono omicidi ) e che dobbiate dimostrare di essere innocenti.

Da che mondo e mondo, prima si raccolgono indizi e prove di un reato, poi si procede contro l'indiziato che dovrà discolparsi portando le prove del caso ad un tribunale.

In italia nessuno è innocente fino a prova contraria, ma l'opposto esatto.

Colpevoli, tutti, sempre, fino a prova contraria.
Così lo è per il fisco.

Viva l'Italia

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