mercoledì 13 marzo 2013

Pensione di 2 euro...


Questa che vedete qui sopra è la scansione di un cedolino inps.
2 euro
è questa la cifra che questo mese percepirà una ex maestra di elementari di Palermo, pensionata da poco più di un anno.
E' una storia italiana, non allarmatevi.
una tipica storia di abuso da parte di un ente statale, che in questo caso specifico è l'Inps.

Antefatto:
La Signora L. ha 67 anni. Dopo 41 anni di lavoro, 34 dei quali trascorsi nelle scuole pubbliche del capoluogo siciliano e quasi 30 occupandosi esclusivamente dei bambini disabili (insegnante di sostegno), con abnegazione, aggiornamenti continui per restare al passo con le più moderne metodologie del suo lavoro, ormai pensionata, decide di dedicarsi ai figli, purtroppo disoccupati (come tanti ormai).
nonostante la crisi, la donna sente comunque sua la possibilità di poter vivere degnamente.
non esce, non parte, non compra un auto nuova da quasi 10 anni, non compra vestiti, insomma, conduce una vita all'insegna del risparmio, senza godersi praticamente nulla di quella pensione che lo stato le riconosce.
una storia normale.
in più, la signora L, gode di una pensione di reversibilità, non esagerata, corretta.
è vedova da metà anni 90, e dal suo punto di vista la pensione del marito è una boccata d'ossigeno perchè le consente di poter pagare un mutuo (per fortuna stipulato in epoca di lira), in maniera da poter garantire a sè stessa e ai figli un tetto.
ovviamente, "giustamente" oserei dire, i due redditi che l'ex maestra percepisce vanno a cumularsi, inducendo il fisco ad applicare una tassazione sul reddito complessivo.
fin qui è tutto ok.
normale, appunto.
il problema inizia quando Inps e Inpdap (i due colossi pensionistici italiani) si fondono lasciando l'Inps unica detentrice del diritto di erogare pensioni e prelevare i contributi previdenziali dei lavoratori.
ovviamente, le aliquote di tassazione dei due enti son diverse, quindi accorpandosi, ne viene creata una comune che, a seconda dei vari casi, risulta più alta di prima.
quindi, la signora L. si ritrova a pagare molte più tasse per la pensione di reversibilità del marito, e stranamente anche per la sua (perchè si cumulano in un unico conteggio Inps).
per dirla breve, l'ex maestra inizia  a pagare tasse ben più alte di quando lavorava (facendo magari corsi di aggiornamento retribuiti, lavori a progetto scolastici e straordinari).
l'Inps, quindi, appena dopo 6 mesi dal pensionamento della Signora L., comincia a pretendere tutta la tassazione in arretrato, e, senza alcun preavviso, e arbitrariamente, tassa entrambe le pensioni fin quasi a decurtarne il 45, 50%, ogni mese, da ottobre 2012 fino a gennaio 2013.
la maestra, sebbene di controvoglia, accetta la cosa, fiduciosa che il salasso possa terminare con l'anno iniziato, adeguandosi ad un regime fiscale maggiore, ma stabile, quindi stringe la cinghia come mai le era capitato in vita sua.
invece no.
questo non succede.
nel conteggio della pensione del mese di marzo 2013, alla voce "conguaglio fiscale", appare una trattenuta di ben 977 euro e 22 centesimi., che sommata alle altre lascia nelle tasche della allibita signora ben 2 euro di netto a pagare.
la prima mossa: revocare il RID e smettere di pagare il mutuo della casa, anche a costo di conseguenze tragiche.
prima si mangia, poi si paga.
come darle torto...
io stesso ne so qualcosa.

ora, sempre sottolineando che pagare le tasse è giusto e doveroso da parte di tutti, mi sorgono alcuni dubbi.
1) come si può in un paese civile, togliere soldi ad un cittadino onesto senza avvertirlo prima.
2) ammesso che la tassazione sia corretta, perchè non considerare che il cittadino può anche avere impegni economici da rispettare e che non può essere lasciato al verde.
3) chi compila e immette dati per il fisco, non si pone il dubbio che una pensione di soli 2 euro potrebbe essere un'esagerazione incredibile di zelo?
4) ma che stato è quello che permette che alcuni, pochi cittadini guadagnino cifre altissime per fare poco e altri, cifre bassissime, che magari si fanno il culo per decine di anni?
5) perchè accanirsi solo sui "tracciabili" cioè i contribuenti con busta paga, statali o parastatali, coloro che vivono di stipendio e che in nessun modo riescono a schivare le maglie del fisco?
6) perchè sembra apparire magicamente un cartello luminoso sulla testa dei cittadini onesti e stipendiati che sembri dire "più di tanto non devo guadagnare"?
7) è mai possibile che nessuno che non sia un politico, imprenditore, o facente parte di casta, debba per forza soffrire questa crisi economica oppressiva e castrante?

io ho segnalato la cosa.
mi spiace solo non poter fare nulla per tutti coloro che come la signora L. ( se non peggio) hanno subìto, o stanno subendo, ingiustizie da parte del fisco, da parte di uno stato che invece dovrebbe promuovere il benessere e la felicità dei propri cittadini.
dopo mesi che non combattevo per qualcosa, son tornato a farlo, mi è sembrato un imprescindibile dovere civico.
non l'ho fatto per me.
qualcuno, come sempre, ha risposto.
La Repubblica, puntuale ed attenta come sempre a certe situazioni, e la Rai, la cara vecchia, stanca, mamma Rai.
la signora L. è una brava donna, onesta, scrupolosa, orgogliosa, combattente.
non chiede nulla.
solo giustizia, non solo per sè, ma per tutti coloro i quali stanno soffrendo questa vessazione di stato.
ascoltiamola, e ascoltiamo chi ci sta accanto.
la crisi è accanto a noi,.
voltarci dall'altra parte, anche se non ci tocca nel personale può far più male della crisi stessa.

uniti.
restiamo uniti

in fede

Il Superdisoccupato

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sono una pensionata ex Inpdap con anche una irrisoria pensione reversibilità rispetto all'importo di pensione percepita per pochi anni da mio marito, dopo 36 anni di lavoro con contributi sempre regolarmente versati.Già trovo ingiusto questo trattamento e ad esso si aggiunge la forte tassazione sulla pensione, pertanto voglio esprimere la mia piena condivisione al suo scritto.

disoccupata 2010

Il Superdisoccupato ha detto...

La ringrazio per il commento.
La esorto a segnalarmi eventuali casi di vessazione fiscale in tal senso.
Ogni caso portato alla luce può contribuire a sensibilizzare lo stato e diminuire questo continuo clima di polizia fiscale cieca e sorda.
sono i cittadini che pagano le tasse, cioè persone in carne ed ossa, non bancomat viventi.
un abbraccio sincero