mercoledì 3 agosto 2011

sul "far qualsiasi cosa piuttosto che niente"...


Sia chiaro, non amo la Lega, non amo i leghisti, nè i loro compari Piddiellini di governo...
Ma non amo nemmeno la gente che si "indigna" da dietro un pc e poi in realtà se ne fotte di tutto e di tutti, preferendo andare in pizzeria piuttosto che impegnarsi socialmente e politicamente mettendoci la faccia.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ecco cosa è successo:
Venerdì scorso ho deciso, insieme a Marco Sambruna di far qualcosa in occasione della visita di Umberto Bossi a Concorezzo, ospite d'onore alla Festa della Lega.
dopo esserci consultati, aver vagliato varie idee, tra cui boicottaggio della manifestazione, disturbo "sonoro", cartelli e varie ed eventuali, abbiamo optato per qualcosa di più pacifico e potenzialmente più costruttivo: una lettera aperta.
il contenuto di tale missiva http://brunosuperdisoccupato.blogspot.com/2011/07/lettera-ad-umberto-bossi.html

dopo averla mandata per informativa a tutti i miei contatti giornalistici e non, mi reco con Marco all'appuntamento.

con mia somma sorpresa, scopro che eravamo attesi.
Eh sì...
da 3 giorni sapevano che avrei organizzato qualcosa, ed erano pronti a tutto, pure a pestarmi di botte se fosse stato necessario.
il problema è che non essendo io un guerrafondaio, ma un pacifista convinto, non ho forzato la mano negando loro la soddisfazione di vedermi con la faccia al suolo.
consegnare la lettera a Bossi è un vero problema.
Il Senatur è blindatissimo, e tutto sommato, avendo spedito il messaggio anche alle segreterie di partito e agli organi di stampa ufficiali della Lega, non ho tutta questa necessità di sbattere il documento in faccia al ministro.
nonostante tutto, riesco a consegnarlo ad alcune persone dello staff, restando ad ascoltare le farneticazioni pubbliche dell'"Umberto" e dei suoi leccaculo, le canzoni da balera che gli dedicano con gli anziani beati che ballano e i giovani (pochi) che bevono, inneggiano e amoreggiano tra la folla...

chissà se Bossi avrà letto la lettera...
non credo proprio...
però dovrebbe, visto che alla fin fine, tra i disoccupati d'Italia ci sono anche suoi elettori (o figli dei )...
è questo è il messaggio...
lasciar da parte i litigi e le posizioni politiche per risolvere un problema comune.
parole vecchie per chi mi conosce, non mi stufo mai di ripeterle.
ecco perchè scrivere a Bossi.
ecco perchè cercare (prima di attaccare) la via del dialogo.
Si, perchè anche io son convinto che la rivoluzione non sia un pranzo di gala, e che non si possa fare con eleganza eccettera eccetera...ma prima di mettere a ferro e a fuoco un paese e le sue istituzioni, bisogna fare dei tentativi di pace.
se poi va tutto nel vuoto, amen...

occhio!!
se prima sapevo che si era controllati in rete, adesso lo so di più.

Nessun commento: