sabato 29 ottobre 2011

...del domani non v'è certezza...



Bene...
Stamattina, come avevo annunciato nei giorni scorsi, ho avuto un colloquio con Pierluigi Bormioli, assessore ai servizi sociali, famiglia e volontariato del comune di Concorezzo.
Una persona sicuramente disponibile al dialogo, molto cordiale e senza dubbio critica nei confronti di una certa politica che taglia ai comuni tante risorse che potrebbero essere utilizzate per i cittadini.
Cosa ho ottenuto?
Molto da un punto di vista, nulla da un altro.
Partiamo dalle buone notizie, chi mi ha ospitato fin ora non perderà la casa.
E' un diritto acquisito e l'intromissione di stampa e media nel mio privato non influenzerà minimamente la situazione.
Questo è un bene, perchè non ho mai avuto il difetto dell'ingratitudine e sentendomi parecchio in colpa per quanto accaduto questo era un peso che non volevo portare sul groppone.
Il problema quindi a questo punto è tutto mio.
Sono io che invece non ho alcun diritto ad un alloggio popolare, e anche se lo avessi, dovrei passare (giustamente) in coda ad altre 154 persone disagiate come me, se non peggio.
Perchè non ho diritto?
Semplice, lo ribadisco: ufficialmente sono proprietario di casa, nonostante casa mia sia in procinto di essere ripresa dalla banca mediante asta immobiliare, nonostante io non possa viverci, poichè priva ormai delle utenze necessarie per renderla abitabile ( non avrei nemmeno i soldi per ripristinare tutto, con arretrati e contratti nuovi - e poi fino a quando durerebbe?).
Entro una, massimo due settimane, dovrò sloggiare da qui.
Con tutte le mie (poche) cose...
Non posso andare via dall'hinterland milanese, perchè ho comunque un contratto di lavoro da rispettare, per quanto sottopagato, e per vederla in prospettiva, potrei anche ottenere un rinnovo alla scadenza, magari con un aumento, oppure nulla.
In ogni caso è un contratto e va rispettato, per altri due mesi.
Il problema della casa lo avrei in qualsiasi città.per il momento rimango qui.
Al massimo potrei affidare la gatta alla mia compagna, che comunque può rimanere ancora qui, sempre che i suoi parenti non decidano il contrario.
Il concetto comunque è che non sono più gradito, e d'altronde, con il casino che è successo, non posso biasimarli.
Ancora nessun avvocato mi ha contattato per avviare le cause di querela contro stampa e media che mi hanno ( ci hanno) tirato dentro questa situazione, per cui al momento, sono più solo che mai.
Una domanda, poi mi congederò...
Quando arriverà il momento per piantare radici e smettere di errare?
Quando potrò varcare la soglia di un appartamento qualsiasi e dire " ah, sono a casa!!!"...
Quando?
Ormai da 4 anni, ogni anno puntualmente cambio, saltello, scappo, rifuggo, scarto, mi ripiego e vago...senza meta.
Quando finirà tutto ciò?
sono molto stanco di non avere sicurezze...

Perchè oggi sto scrivendo?
Perchè non ho soluzioni, perchè era giusto che raccontassi l'epilogo di un periodo che mi ha visto a volte sotto i riflettori, a volte solo ed inascoltato, oppure contento, o scatenato polemico, o depresso e sconfitto...
Sia chiaro, come sempre non sto chiedendo nulla a nessuno.
Voglio solo che si sappia che per uno come me che fa una fine del genere, ce ne sono altri 10.000 che l'hanno già fatta, e che non hanno avuto nemmeno la possibilità di parlarne apertamente.
Oggi stesso, ad esempio, mentre facevo anticamera in sala d'attesa dell'assessore, ho conosciuto un padre di famiglia, 54enne, di origine senegalese, che nessuno ormai assume più, con una famiglia di 5 persone sulle spalle, a Concorezzo dal 1997, che ancora attende una casa, sentendosi dire sempre e solo no, da qualunque amministrazione comunale.

Non sono il primo...
Non sono l'unico.
Non sarò il solo...

Pensiamo  ad oggi e va bene così.

Ho il frigo degnamente pieno, ho una succulenta insalata di riso che mi aspetta, la gatta che ruffianamente si strofina sotto le gambe della sedia, stasera la mia donna non mi risparmierà coccole, abbracci e risate sul divano...

Domani si vedrà...

In fede,
Bruno, il Superdisoccupato

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