mercoledì 18 maggio 2011

Gojira irasshaimase!!! ...L'atomica e i cartoni giapponesi...


Benvenuto Godzilla!
E' questo il significato di ciò che ho scritto.
No, non parlo giapponese, ma dopo più di trent'anni di cartoni animati sorbiti più o meno passivamente per forza di cose un minimo di "imprinting" l'ho subito pure io, permettendomi ogni tanto di fare sfoggi simili...

Molto spesso non ce ne accorgiamo, ma il peso che hanno avuto nella nostra vita i cartoni animati giapponesi (Anime) è davvero notevole, sotto tanti punti di vista.

Il fenomeno, in Italia, inizialmente solo televisivo, ha origini verso la fine degli anni '70, spesso andando di pari passo con la nascita delle TV private, delle quali, spesso e volentieri ne è stata l'arma vincente.

Si può tranquillamente affermare che la prima forma di globalizzazione avviene proprio grazie alla diffusione degli Anime ( da non confondere con i Manga, semplicemente "fumetti"), vero e proprio ciclone che invade le nostre case a colpi di Lame Rotanti e Magli Perforanti, fino a portare davanti agli occhi delle prime generazioni tematiche e argomenti a volte incomprensibili per un pubblico di cattolici (per lo più) europei...
ma se consideriamo quale enorme impatto possano aver avuto per noi i "mitici" cartoni animati giapponesi, figuriamoci cosa rappresentano per gli stessi abitanti del Sol levante...

Molto spesso, si tende a banalizzare i messaggi presenti negli Anime, riducendo il tutto ad un cocktail di legnate, raggi laser e trasformazioni improbabili, ma non è così...


Il Giappone è uno dei paesi che escono più devastati dalla Seconda Guerra Mondiale.
Grande impero conquistatore, alleato della Germania Nazista e dell'Italia Mussoliniana, nel 1945 subì per ben due volte quello che attualmente rimane l'unico bombardamento atomico della storia deliberatamente effettuato su centri abitati.
Per onor di cronaca, Hiroshima e Nagasaki, le due città bersaglio delle prime due bombe (all'uranio la prima, al plutonio la seconda), provocarono nell'Agosto del 1945 ben 200.000 vittime immediate.
Un'ecatombe solo considerando questa cifra, ma molto peggio se si contano anche gli oltre 100.000 morti a causa delle radiazioni nei mesi e negli anni successivi.

Capirete benissimo che nell'arcipelago nipponico il tema dell'atomica e delle radiazioni è un argomento abbastanza scottante.
Mi pare evidente che un avvenimento del genere segni indelebilmente più di una generazione e ciò lo si nota abbastanza bene nelle opere di fantascienza giapponesi, sia che si tratti di cinema che letteratura o Anime ( e manga).


Il primo, lampante esempio ci arriva proprio dal cinema nipponico di inizi anni '50 : Godzilla.



Inizialmente ispirato come una sorta di "spin off" di King Kong, il film (1954) ci presenta un'enorme lucertola gigante, Gojira, che è stata trasformata a causa degli esperimenti nucleari americani nel Pacifico.
Da questo immediato successo, nasce un'intera serie, che continua al giorno d'oggi, con remake e continuity che non manca di raccogliere un grossissimo pubblico, non solo in giappone, ma in tutto il mondo.
La paura dell'atomica è grande nel 1954, una ferita ancora aperta, e l'inizio della Guerra Fredda e della corsa agli armamenti non fanno altro che riaprirla sempre più.
Godzilla è un esorcismo.
Un esercizio di psicanalisi, una favola terribile, dove nuovamente l'uomo, con tutta la tecnologia a disposizione non può nulla contro il mostro atomico, un mostro di cui egli stesso è responsabile.
E' troppo tardi per rimediare, ma nonostante tutto lo spirito indomabile dell'uomo riesce a vincere la gigantesca creatura...almeno per il momento.
Godzilla ritornerà, a volte buono, a volte nuovamente cattivo e distruttore, sempre comunque pronto a difendere il suo territorio da questo o quell'altro mostro, o ancora dagli uomini, ciechi e sordi di fronte al grido disperato della natura ferita.
Godzilla cambia negli anni, come cambia (ir)razionalmente il sentimento verso l'energia atomica.
La paura è smorzata dopo gli anni '80, e così al giorno d'oggi la genetica prende campo come tematica principale della più grande serie "Kajiu" (mostro misterioso) di tutti i tempi.

Diversamente ispirato ma sempre abbastanza fermo nel racconto di temi legati all'etica scientifica è Osamu Tezuka.



Definito il padre del Manga giapponese, anche nelle sue opere affaccia timidamente il tema della bomba atomica, dei quali effetti lui è quasi diretto testimone (nato nel 1928).
Non è una coincidenza se il suo personaggio più famoso si chiami "Tetsuwan Atom"(Atom dal pugno di ferro, in Italia Astroboy).
Diciamo che Tesuka è una sorta di Fedro giapponese, ci racconta fiabe dal significato abbastanza chiaro, che narrano spesso di animali in lotta nella foresta contro i bracconieri (Kimba), oppure regni fatati alle prese con congiure di palazzo (Principessa Zaffiro), o ancora, anticipando i tempi, la genetica, esplorandone i pro e i contro (i bonbon Magici di Lilly)...

Armi atomiche sono invece quelle che devastano la terra in Uchu Senkan Yamato (Star Blazers), la grande epopea spaziale di Leiji Matsumoto, il papà di Capitan Harlock, per capirci.


A mio avviso il più grande narratore di fantascienza classica esistente nel campo dell'animazione mondiale.
la serie in questione, del 1974, ci narra la guerra tra la terra e il bellicoso ( e nazista) popolo extraterrestre di Gamilon, che per distruggere l'umanità ed attuare un terrificante piano di espansione, non esita a bombardare il nostro pianeta con gigantesche bombe atomiche nascoste dentro meteore all'apparenza innocue.
Si ergerà grazie ad un manipolo di eroi consacrati a difesa dell'umanità la rediviva corazzata Yamato (in italia Argo), trasformata da carcassa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale in una formidabile astronave da combattimento.

Della serie " ci hanno fatto un culo così perchè eravamo cattivi, ma in realtà siamo i buoni e adesso vi salviamo noi"...

Autore controverso e beneamino del pubblico giovane di francia e Italia è Go Nagai.
Chi non conosce i suoi "Robottoni"?


Ne cito solo alcuni, in ordine cronologico ( in italia l'ordine di apparizione televisiva è davvero diverso):
Majingā Z (Mazinga Z), Debiruman ( Devilman), Getter Robot (Space robot), Kotetsu Jeeg (Jeeg robot D'Acciaio), Ufo Robo Gurendaizā ( Atlas ufo Robot - Goldrake)....
Go Nagai è un visionario.
Inventa Mazinga Z un giorno di quarant'anni fa, imbottigliato nel traffico di Tokio, immaginando di poter scavalcare l' interminabile coda dotando la sua auto di gigantesche gambe meccaniche...
Nato nel 1945, egli è figlio della paura dell'atomica, testimone della rinascita tecnologica del giappone.
Ma ci mette sempre in guardia dal rischio dell'abuso della scienza, l'uso errato delle nuove tecnologie, che possono distruggere l'umanità al minimo errore.
I suoi mostri provengono dalle viscere della terra, oppure da un'isola dimenticata del Mediterraneo, o ancora dallo spazio, da Vega, dove gli stessi nemici hanno distrutto con le radiazioni il loro pianeta e adesso cercano un mondo nuovo dove andare ad abitare, a scapito nostro, ovviamente.
Lo stesso Actarus ( Duke Fleed in originale) porta sul suo corpo una ferita perenne che gli ricorda quanto sia orribile la guerra...
Il nostro eroe, quasi un "figlio dei fiori", un Indiano Metropolitano, il viso emaciato, pallido, seppur bellissimo,  soffre terribilmente ogni qualvolta si avvicina un mostro di Vega, avvelenato com'è egli stesso dalle radiazioni,  ma deve farsi forza e combattere per salvare almeno il pianeta Trerra, la sua patria adottiva, proprio lui che ha assistito impotente la fine del suo meraviglioso mondo, la Stella Fleed ( una delle tante similitudini con un altro mostro sacro dei comics americani, Superman..).


La paura dei bombardamenti nucleari, che tocca il suo apice tra la fine degli anni '70 e metà anni '80 dà vita ad un filone cinematografico mondiale di grande successo, il cosiddetto "Post-atomico".
Un po' ovunque si producono pellicole di enorme successo, dove il tema portante è il possibile scenario che segue ad una guerra atomica totale.
Niente annientamento dell'umanità dunque ma uno sconvolgimento della nostra civiltà, un ritorno alla barbarie, e alle lotte tra bande di disperati freak per la sopravvivenza.
Denaro che perde valore, acqua, benzina, sesso, medicine, potere, sono gli obiettivi dei reietti.
Sulla falsa riga di film quali "Mad Max", anche in giappone si tocca il tema del "Day after", come se si desse per scontato che il disastro avverà, perchè qualcuno prima o poi premerà il bottone fatale.



Così, dalla mente di Yoshiyuki Okamura, detto "Buronson" per la sua somiglianza all'attore americano Charles Bronson, e dalla matita di Tetsuo Hara, nasce uno degli anime (prima manga) più famosi in assoluto, Hokuto No Ken ( Ken il Guerriero).
In uno scenario apocalittico, solo due cose possono salvare l'umanità: l'amore e la disciplina delle arti marziali.
l'una a servizio dell'altra, e viceversa.
Soprassedendo sulla trama, una esaltante quanto semplice e lineare (alle volte ripetitiva e stucchevole) narrazione della lotta per il potere tra due (poi 3) scuole di lottatori dalle fantastiche capacità, la storia di Ken è emblematica, perchè spesso e volentieri ci mostra un quadro disarmante dell'umanità.
Violenti, egoisti, ridotti quasi a bestie, gli esseri umani, alcuni aberrati dalle radiazioni, superstiti dell'olocausto nucleare combattono incessantemente per la propria vita.
Se per un attimo si ferma tutto per ammirare lo sguardo innocente di un bimbo, o per amare la propria donna, o per piangere di commozione dinanzi al primo fiore che cresce dalla terra arida e contaminata, la morte è lì che li aspetta dietro l'angolo, perchè l'amore è debolezza, e non c'è più posto per esso.
Hokuto No Ken è un'amara, tragica riflessione sulla vita.
Una vita che secondo gli autori in realtà è già così, anche se non è ancora esplosa alcuna bomba atomica, e allora se servisse per far rinsavire gli uomini e farli ritornare sulla retta via del rispetto per il prossimo e per la terra, che ben venga l'olocausto, i puri di cuore, come ken, Julia, Linn, si salveranno e trionferanno sempre, anche a colpi di Kempo.

Il post è lungo, avrei da citare ancora decine e decine di esempi.
Mi sorge una domanda...
Gli italiani sembra abbiano capito e scelto, per la seconda volta in trent'anni, alla stessa maniera.
I giapponesi anche...e se hanno dimenticato, gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno rinfrescato loro la memoria.
Ma c'è bisogno che accada qualcosa di irreparabile per correre ai ripari?
Non c'è mica Goldrake per salvarci...
Oppure si?

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