lunedì 14 marzo 2011

cosa si dovrebbe fare?



non si dovrebbe stare zitti.
non si dovrebbe guardare le proprie tasche o aggiustare una cravatta costosa.
non si dovrebbe girare la testa, o tendere l'orecchio solo quando qualcuno vuole attaccarti.

io non sono un politico, io non sono un simbolo, non sono l'icona di nessuno.
io sono un uomo qualunque, sono debole, sono fragile, piango e rido come tutti.

le mie spalle sono larghe, ma bastano a malapena per sorreggere il peso dei miei errori, senza che sobbarchi anche quelli vostri.

i miei piedi già son sprofondati nel fango e nel sudore, come faccio a rialzarmi se ho addosso anche il vostro da fare?

se fossi un uomo importante, se fossi un politico, mi leverei la giacca e la cravatta, e butterei la tessera di partito.
mi chiuderei in una stanza, perchè non posso stringere tutte le mani che tendono a me anelanti pane e speranza.
mi metterei davanti un telefono, un computer e parlerei, risponderei a tutti.
in mezza giornata si può parlare a più di mille persone.
lo so, l'ho fatto.
Non ne avevo il diritto.
Non era mio dovere, eppure l'ho fatto.
l'ho fatto al posto vostro, mi dovete tante lacrime di tristezza.
mi dovete ore di smarrimento, di imbarazzo, di pietà, di comprensione, che ho usato togliendole a me stesso.
mi dovete tutta la rabbia che ho provato, e un cuore nuovo, perchè il mio è a pezzi.
mi dovete un grosso spazio di memoria, perchè io ricordo tutti i loro nomi...
nomi che voi non avete mai nemmeno voluto sentire.
chiedetemeli, e li reciterò a memoria come fosse l'Ave Maria.
Alessandra, Viviana, Marco, Giuseppe, Sauro, Antonietta...e potrei continuare per altre 20 righe solo elencandoli, e potrei anche raccontarvi la storia di ognuno di essi.
dove avete lasciato il cuore?
quando avete perso la passione?
in quale cabina elettorale avete venduto il vostro fuoco?

è qui, tra le nostre dita, ci stiamo bruciando da un pezzo...
eccolo, riprendetevelo e fateci vivere, fieri di essere italiani.

Bruno

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