sabato 26 marzo 2011

Prossima fermata: e chi lo sa?


cronaca di oggi.
dopo un paio di scambi di mail faccio conoscenza con Giuseppe "rottamatore" Civati.

L'unico politico che finora ha risposto alle mie mail.
laconico, pratico, cortese.
alla mia accorata richiesta di un confronto lui risponde quasi immediatamente con un invito a partecipare alla "Prossima Fermata Italia" in quel di Arcore.
5 minuti tutti miei per parlare ad una platea.
un'occasione significativa per un signor Nessuno come me.
Se qualcuno pensa che voglia buttarmi in politica si sbaglia di grosso.
Bruno ha le sue idee, ha i suoi sogni, e se per caso coincidono con una concezione più "socialista" della vita non è però una conseguenza logica il fatto che debba mettersi in gioco con il potere e le poltrone.
Sbaglia anche chi pensa che Bruno abbia la soluzione sbrigativa a tutti i problemi.
a quel proposito consiglio di continuare col Superenalotto...

Se Bruno è diventato una sorta di simbolo è solo perchè, per assurdo, lui che porta una maschera ha messo la faccia, mentre gli altri no.

la Convention di Arcore procede abbastanza bene, secondo un format già provato a Firenze...
Tanti interventi di liberi cittadini ed esponenti più o meno noti della cultura e dell'imprenditoria locale.
a volte soporiferi, a volte scontati, altre infervorati o fantasiosi.
ognuno dice la sua alla propria maniera.
talvolta strappando un applauso, talvolta un sorriso...

arriva il momento del Superdisoccupato.
dice la sua, con il suo stile.
l'emozione prende il sopravvento...

Bruno si incarta un paio di volte dicendo gatto anzicchè cane, che si morde la coda...
dimentica il discorso provato la sera prima, improvvisando un sunto di quanto pensato da una settimana per l'occasione.
i 5 minuti passano rapidissimi, come un batter di ciglia.
il 90% di quel che voleva dire rimane strozzato in gola, affogato nel cuore...
ma va bene così...
alla fine il Superdisoccupato pone una domanda alla Politica poi chiede lavoro, provocando la risata generale.
sembra una vittoria, ma invece è una sconfitta sonora.
già, perchè chiedere lavoro in una pubblica assemblea sembra una frase da "dolcetto o scherzetto"...
l'unico che non ride è Civati.
lui con lo sguardo fisso su Bruno ascolta, anticipa mentalmente le argomentazioni, è consapevole di ciò che succede attorno.
glielo leggo negli occhi...
la mia non è un'apologia al giovane politico rottamatore, è solo la scoperta di un alleato, un uomo che capisce e risponde prima ancora che gli si ponga una domanda.
domani, spero, sarà meglio di oggi...

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